Intercettazioni: Orlando (Pd), ‘pericolosissimo restringerle, la legge c’è’

Roma, 23 gen (Adnkronos) – “La legge sulle intercettazioni ha già ridotto significativamente la pubblicazione di quelle penalmente non rilevanti. Non l’ha scongiurata in assoluto, non perché la legge sia sbagliata ma perché qualsiasi legge non impedisce la sua violazione. Tant’è che ho chiesto con una interrogazione al Ministro Nordio se i casi che lui ha citato, da ultimo quello della conversazione tra Zaia e Crisanti, sono stati oggetto di una ispezione”. Lo ha detto il deputato Pd ed ex ministro della Giustizia Andrea Orlando ad Agorà su Rai3.

“Perché non si tratta di cambiare la legge ma di capire come sanzionare chi non l’ha rispettata e questo è il punto fondamentale. L’idea di restringere le intercettazioni è pericolosissima perché sono uno strumento assolutamente fondamentale per il contrasto alla criminalità organizzata, al terrorismo ma anche ai reati contro la pubblica amministrazione, che nel nostro Paese non sono un problema alle nostre spalle ma una realtà presente, purtroppo”, ha spiegato Orlando.

“L’idea di intervenire a valle, sanzionando i giornalisti, è una idea molto pericolosa per la libertà di stampa e per il corto circuito che si viene a determinare quando una intercettazione è sostanzialmente già pubblica, in atti che sono a conoscenza di molte persone. Le intercettazioni non servono per fare un affresco di costume o per guardare alle qualità morali dei protagonisti. Le intercettazioni servono per verificare se ci sono dei reati. Per cui quelle penalmente non rilevanti non devono andare nei fascicoli e nelle ordinanze. Quando ci vanno, se ci vanno, vuol dire che c’è da sanzionare qualcuno. Dire di sanzionare chi eventualmente le pubblica è un modo, per dirla con un proverbio, di chiudere le stalle quando sono già scappati i buoi”, ha aggiunto.

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