Istat, dati negativi su povertà. Analisi della UIL

La Uil Avellino/Benevento comunica che dai recenti dati resi noti dall’Istat sulla povertà risulta che l’andamento negativo, registrato nel corso dell’ultimo anno, si deve principalmente all’aumento delle difficoltà economiche tra le famiglie con 4 componenti, una coppia e due figli: da 6,7 del 2014 all’attuale 9,5%. Triplicati, rispetto agli anziani, i giovani indigenti, tra i quali un minorenne su 10. Nel 2015 vivevano in povertà assoluta in Italia 1,582 milioni di famiglie, pari a 4,598 milioni di unità, il numero più alto dal 2005. L’incidenza della povertà assoluta si mantiene sostanzialmente stabile sui livelli stimati negli ultimi tre anni per le famiglie, con variazioni annuali statisticamente non significative (6,1% delle famiglie residenti nel 2015, 5,7% nel 2014, 6,3% nel 2013); cresce invece se misurata in termini di persone (7,6% della popolazione residente nel 2015, 6,8% nel 2014 e 7,3% nel 2013).

“I dati Istat sulla povertà – dichiara Fioravante Bosco (Uil Av/Bn) – confermano un trend preoccupante, sia in riferimento alla povertà assoluta che a quella relativa. Il fenomeno interessa, sempre più, anche aree del Paese – il Nord – che fino a qualche anno fa godevano di una situazione più agiata, ma a portare la bandiera del triste primato rimane il Mezzogiorno. Oltre alle famiglie numerose, sentono il peso delle criticità crescenti i giovani nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni, e le persone tra i 35 e i 64 anni. Il segnale che si coglie è quello di un Paese in cui le difficoltà sociali, conseguenti anche alla crisi e alla mancata ripresa del mercato interno, tendono ad aggravarsi. È, dunque, urgente promuovere misure strutturali tese a sostenere politiche di inclusione sociale. Non è più il tempo di provvedimenti spot”.

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