La replica di Fausto Pepe, sindaco di Benevento alle dichiarazioni del Sen. Viespoli

 

 Non c’è nulla da obiettare alle sue parole, sarebbe impensabile qualunque replica nel merito. Personalmente abituato a questo stile di confronto, sono oggi particolarmente rammaricato per l’attacco sconsiderato rivolto ad un noto e stimato giornalista che ha avuto l’unica ‘colpa’ di rivolgere domande, al sindaco della città, esattamente in linea con il pensiero di quella stessa opposizione che da Viespoli trae insegnamenti.

Tra l’altro, non avendo probabilmente letto i giornali infrasettimanali, Viespoli ignora i rilievi e le tante obiezioni che sul tema Tarsu, sul Mattino come sulle altre testate giornalistiche. Un dibattito che stiamo affrontando a viso aperto e che vede protagonisti i sindacati, le associazioni di consumatori, e tutte le parti sociali.

La sfida non mi indebolisce: dovessi disegnarlo ad ogni singolo cittadino, alla fine riuscirò a spiegare a chi sono davvero attribuibili le responsabilità degli aumenti della Tarsu, carte alla mano.

Ma è forse proprio questo che non tollera Viespoli che dimentica i suoi numerosi interventi che insieme a quelli di tanti altri oppositori quotidianamente sono stati ospitati dalla stessa testata che oggi attacca.

Il mio è un formale invito a maggiore tolleranza e ad un uso più appropriato dei termini: Viespoli, lei è un uomo di Stato, non usi mai più questo linguaggio, e non lo metta in bocca ai suoi!

Si preoccupi piuttosto, da sottosegretario al Lavoro delle tante emergenze che affliggono il territorio e per le quali non è finora riuscito a produrre alcun sollievo, se non, appunto, sporadiche note stampa. Le spiego meglio: per Benevento e per il Sannio non basta la Cassa Integrazione, servono posti di lavoro! Lei è al suo ottavo anno da sottosegretario al Lavoro: parli dei suoi risultati.

Da rappresentante delle istituzioni della Repubblica Italiana si preoccupi di redarguire chi, e tra questi proprio il solidarizzato Boccalone, invita i cittadini a non versare i tributi, ignorando le ripercussioni cui si possono sottoporre le persone in buona fede.

Ma su questo, come su tutti i temi decisivi per le sorti del nostro territorio non consentirò che si dicano falsità, né a Viespoli né a quella parte, per la verità minoritaria del centrodestra beneventano che aveva già fatto dell’offesa un’arma utile per colpire avversari e colleghi di partito, e da oggi anche i giornalisti. A chi toccherà domani? ”.

Fausto Pepe

 

 

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