L\’API ricorre al TAR: ci spetta un seggio del PD a Palazzo Mosti

Al Tar di Napoli viene chiesta la correzione dei dati elettorali, nello specifico, il riconoscimento di 73 voti che non sarebbero stati assegnati ad Alleanza per l’Italia: in aggiunta ai 2.921 conseguiti, si arriverebbe a 2.994, che significherebbero 14 voti più dell’ultimo quoziente attribuito al Pd. In caso di successo, i bersaniani calerebbero a 9 consiglieri ed il Pd aggiungerebbe Giovanni Izzo a Gigi Boccalone e Mario Cangiano. In quanto a Fiore, solo giuridicamente il ricorso è diretto a lui, poiché, in virtù dello scorrimento della graduatoria Pd dovuta alla nomina di 5 assessori, sono subentrati altrettanti candidati in consiglio comunale, il che mette a repentaglio, sempre se l’Api dovesse spuntarla, il seggio di Floriana Fioretti. Puc e concorsi. Ed, ovviamente, il Bilancio. Sono gli argomenti che stanno impegnando il governo Pepe in queste settimane. Più di tutte le questioni, comunque, c’è fretta di licenziare il Piano urbanistico e, già stamattina, nel corso di un’altra riunione dei capigruppo con il presidente del consiglio Gigi Boccalone, potrebbe esserci la calendarizzazione dell’argomento (se gli trasmetteranno delibera ed allegati). L’amministrazione, come noto, fa leva sulla proposta di legge regionale che, se andasse in vigore, modificherebbe l’iter di approvazione costringendo a ripartire daccapo. Il consiglio regionale, che deve esprimersi entro il 25 luglio, appare comunque perplesso in molti dei suoi componenti, indipendentemente dagli schieramenti, circa la proposta formulata. Ieri mattina, comunque, alla conferenza dei capigruppo ha preso parte pure il sindaco, lasciando intendere chiaramente che auspica di esaurire il doveroso passaggio consiliare non oltre il 15 luglio. Sul Bilancio, i revisori consegneranno non prima di dopodomani il loro parere, per cui sarà inserito in una delle sedute nel frattempo già individuate per il Puc. Tiene, comunque, banco la questione delle assunzioni, sulla quale c’è da registrare l’intervento dello Slai Cobas in ordine ai concorsi. Per il coordinamento provinciale, Alberto Zollo e Gabriele Corona ritengono che sulle opportunità di lavoro presso il Comune di Benevento e le aziende speciali collegate, permane una strana forma di riservatezza al punto che gli amministratori che continuano ad emettere comunicati stampa sulle materie più disparate, non si degnano di pubblicizzare, come dovuto, neppure i concorsi per le assunzioni. «È già successo per gli incarichi al PRUSST, per le short list del Settore Sistemi di Staff, per il Concorso di impiegati all’AMTS, oggetto di contestazioni anche da parte della Procura della Repubblica perché di fatto riservato a familiari di amministratori e funzionari comunali o della azienda. Succede ancora che l’ASIA, invece di utilizzare i lavoratori dei Consorzi disoccupati da un anno, assume attraverso le Agenzie Interinali che segnalano sempre gli stessi disoccupati, come se fossero gli unici in questa città martoriata per la carenza di lavoro. La mancata adeguata pubblicità si registra tutt’ora per tre concorsi pubblicati sul sito del Comune di Benevento ma per i quali nessuno si è preoccupato di emettere i necessari comunicati per consentire effettivamente ai giovani disoccupati di essere a conoscenza del Bando e partecipare alla selezione». «Il primo posto da occupare – scrive lo Slai Cobas – è quello di Portavoce del sindaco, figura non obbligatoria ma di cui Fausto Pepe ha già deciso di avvalersi nella passata consiliatura. Naturalmente lo stipendio è a carico delle casse comunali. Il Bando che per assurdo prevede il titolo di giornalista pubblicista e la laurea, assolutamente non prevista per i "pubblicisti", ha già fatto sorridere gli operatori locali dell’informazione, pronti a scommettere che l’incarico sarà assegnato all’ex portavoce che tanto si è prodigato per il sindaco anche in campagna elettorale. Il secondo Bando che prevede la domanda entro il prossimo 1° luglio, si riferisce al "dirigente extra dotazione organica per l’attuazione del programma triennale delle opere pubbliche, la costruzione del depuratore e l’ampliamento del cimitero". A leggere bene l’avviso si capisce che questo dirigente extra di fatto si occuperà di tutte le competenze assegnate normalmente al Dirigente dei Lavori Pubblici per il quale, però, era previsto il concorso anche per la eventuale nomina di un attuale dipendente. Si dà il caso, però, che ultimamente i coordinatori di quel Settore sembrano caduti in disgrazia. Uno ha lasciato l’incarico in tutta fretta alcuni mesi fa e si è trasferito in altro settore; un altro, che è stato dirigente per diversi anni, non è stato neppure confermato come Direttore Organizzativo, incarico oggi ricoperto da un terzo tecnico che però non è destinato a fare il dirigente. In quel Settore, vi sono in servizio altri quattro tecnici qualificati, oltre a quelli citati, ma l’amministrazione ritiene che nessuno di loro può fare il dirigente che deve essere reclutato all’esterno». «Non è questo, invece, l’orientamento per la copertura dei posti di Dirigenti ai Settori Cultura e Patrimonio-Ambiente il cui bando è stato pubblicato da pochi giorni sul sito web del Comune. Il documento non indica, stranamente, quali sono i posti da occupare ma gli addetti ai lavori possono comprenderlo. Il Bando, infatti, prevede come titoli di studio la Laurea in Economia e Commercio, o Ingegneria per l’Ambiente, oppure Lettere o Scienze della Comunicazione, che, guarda caso, sono proprio quelli previsti dal vecchio bando per la mobilità, per i Dirigente alla Cultura e all’Ambiente. E allora perché non scriverlo chiaramente? Uno dei due posti, è riservato al personale interno e risulta facile immaginare, considerati i titoli e l’esperienza acquisita, che sarà occupato dalla attuale coordinatrice del servizio Patrimonio e Ambiente, ma non si comprende che succederà per il dirigente alla Cultura. Sarà sostituito Rino Vitelli, oppure il vincitore del Concorso sarà destinato ad altro incarico?».

IL MATTINO

 

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