Le infamanti accuse di Mastella al giudice Antonio Clemente sono state archiviate, ma il magistrato non si è potuto occupare dei processi all’ex-minis

 La notizia era già stata data da Altrabenevento alla fine di agosto, quando il magistrato si è trasferito a Roma, ma la stampa locale, e soprattutto i cronisti velinari di giudiziaria, non hanno ritenuto di dover approfondire la questione. Lo ha fatto, come spesso succede per le questioni che imbarazzano i potentati locali, un giornale nazionale.
 Il Fatto, dopo aver esaminato il provvedimento di archiviazione, ha spiegato che l’ex ministro sosteneva di aver ricevuto dal magistrato un’oscena proposta: per non essere rinviato a giudizio per il caso Zamparini, Mastella avrebbe dovuto ritirare la querela presentata contro il fratello giornalista del pubblico ministero.
La Procura Generale di Roma ha esercitato l’azione penale obbligatoria e ha quindi sottoposto il magistrato ad indagine, conclusa con un’archiviazione. Infatti, non sono state trovate conferme, né prove, che riscontrassero le infamanti accuse rivolte da Clemente Mastella al giudice.
L’ex ministro a dicembre del 2011 fu rinviato a giudizio, insieme alla moglie Sandra Lonardo, su richiesta del pm Antonio Clemente, con l’accusa di aver incassato una tangente versata da Maurizio Zamparini per favorire l’apertura del centro commerciale i Sanniti a Benevento. Il leader dell’Udeur aveva espresso parole di fuoco contro il pubblico ministero, commentando così ad una televisione privata il suo rinvio a giudizio: “E’ una cosa ingiusta, una clamorosa ingiustizia, un fatto ingiustissimo. …. Al processo verranno fuori cose abbastanza clamorose alla presenza dei media….. C’è un pregiudizio nei miei riguardi… che si allunga fino a qua con qualche cattiveria. Il PM che mi insegue è uno che ho denunciato e che dal punto di vista etico si doveva astenere perché sono in vertenza con il padre e il fratello….. Autorevolissimi magistrati confidandosi mi hanno detto “veramente ti hanno fatto una serie di cattiverie’”.
Subito dopo ad Antonio Clemente fu impedito di sostenere le accuse nei processi ipermercato Zamparini e manifestazioni “Quattro notti e più di luna piena”, che vedono imputati il parlamentare europeo e la sua famiglia per vari reati. 
La stampa locale si limitò allora a dare la versione ufficiale, quella della ‘rinuncia volontaria’ da parte del magistrato a seguire quei processi. Solo Altrabenevento continuò a sostenere che quella decisione fosse connessa all’ira di Mastella. Adesso anche dagli atti giudiziari, che hanno dimostrato la totale estraneità di Clemente alle accuse rivoltegli dall’ex-guardiasigilli, arriva la conferma che quel magistrato è stato sottoposto a denunce ed esposti, oltre che lettere anonime e minacce, per la sua tenace attività investigativa contro la corruzione. Il magistrato è stato quindi costretto a lasciare l’incarico a Benevento e scegliere la capitale per continuare a svolgere il ruolo di sostituto procuratore della Repubblica. Adesso i suoi colleghi magistrati beneventani, tranne quelli che hanno espresso solidarietà a Mastella per “l’ingiusto” rinvio a giudizio, dovrebbero esprimere una valutazione su questa pagina vergognosa.
 
Per Altrabenevento
Gabriele Corona
 

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