L’intervista a Pedrelli

La storia di Ivan è abbastanza particolare, cresciuto calcisticamente nel Bologna di Mandorlini riesce a debuttare in serie B a soli 18 anni, collezionando ben 11 presenze, e portandosi agli onori della cronaca come uno dei terzini di maggiore prospettiva, cogliendo anche la convocazione nella nazionale Under 20. La sua avventura calcistica continua in serie C con le maglie del Verona, prima, e del Venezia, poi, continuando a destare l’attenzione generale di tutti gli addetti ai lavori. Ma è proprio nella stagione in laguna, era il 2007, che succede l’imprevedibile: una brutta ernia al disco non gli da pace e salta quasi tutta la stagione, ragion per cui non gli viene rinnovato il contratto. Resta fermo per ben 6 mesi in cui prova ad offrirsi a squadre come l’Avellino e il Panthrakikos (in Grecia), ma senza fortuna; fino quando non viene notato dalla dirigenza del Foggia che riversa su di lui le speranze di far ritornare quel bel giocatore che si prospettava solo pochi anni prima. Pedrelli trova nel Foggia nuova linfa vitale e riesce a disputare un ottimo campionato, giungendo alla semifinale playoff proprio contro il Benevento, che potrebbe essere il suo definitivo trampolino di lancio verso il pieno riscatto personale. Hai sempre indossato maglie che hanno fatto la storia del calcio, pensi che il Benevento con questo progetto possa finalmente entrare nel calcio che conta? Credo e sono convinto che ci siano tutte le possibilità per disputare un’ ottima stagione, viste anche le buone premesse che offre una società come il Benevento. Il Foggia ha creduto in te dopo la brutta parentesi dell’infortunio, ora che sei arrivato a BN credi che possa rappresentare il tuo definitivo trampolino di lancio per il riscatto personale? Lo spero vivamente perchè ritengo che la mia scelta possa rappresentare al contempo un’ottima chance sia per la mia carriera personale sia per le ambizioni della società, dei tifosi e della città tutta. Benevento altra piazza caldissima, cosa ne pensi della tifoseria anche alla luce degli ultimi playoff disputati? Da avversario mi sono reso conto che anche Benevento, come Foggia, è una piazza che ti può regalare emozioni. Forse uno stadio più raccolto come il Santa Colomba riesce ad offrire una cornice di pubblico più compatta e un colpo d’occhio senza dubbio affascinante. Acori crede nella difesa a 4 con i 2 terzini che scendono molto. Pensi di poter sfruttare al massimo le tue doti in questo modo? Si con la difesa schierata a 4 e il modulo previsto dal mister, sicuramente votato all’attacco, per noi terzini è molto più divertente giocare, in quanto c’è la possibilità di inserimenti continui e di arrivare sul fondo per crossare. State partendo per il ritiro, quali sono state le tue prime impressioni del gruppo? Personalmente non conosco ancora nessuno dei miei nuovi compagni perchè devo ancora venire a Benevento per le visite mediche. Penso che Clemente sia davvero un ottimo giocatore e ho avuto modo di parlare con Ciarcià durante le partite dei playoff. In ogni caso credo che anche una squadra senza nomi possa fare altrettanto bene se alle spalle c’è un gruppo unito. per beneventocalcio.it Marco Ievole

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