Luca Aquino & Maria Pia De Vito

Si appassiona al jazz durante un seminario con Paolo Fresu in Benevento Città Spettacolo e dopo Chet Baker e Freddie Hubbard approda -innamorandosene totalmente – a Miles Davis; si laurea intanto nel 2001 alla Federico II di Napoli in Economia e Commercio, nel 2004 frequenta a Siena i seminari di Paolo Fresu, ottiene la borsa di studio al Time in Jazz di Nuoro ed inizia la sua attività professionale diventando endorser ufficiale di Hub Van Laar, costruttore olandese di trombe e flicorni, ed intraprendendo una fitta partecipazione a concerti e dimostrazioni in scuole e festival jazz (e non solo) in Europa e in Usa. Nel 2007 vince il secondo Premio Internazionale di Jazz Massimo Urbani e relativo Premio del Pubblico . Affascinato dalle atmosfere musicali del nord Europa, compone ispirandosi a temi contemporanei e metropolitani (al modo di Jon Hassell e di Nils Petter Molvaer) opportunamente innestati in un contesto tutto italiano, fatto di suoni e versi acidi, ma anche di timbriche melodiose. Utilizza sonorità molto originali, dedicandosi inoltre allo studio dell’elettronica e di pedaliere multieffetto di uso prettamente chitarristico, aggiungendo nei suoi live e nelle sue registrazioni suoni digitali e live loop. Nel 2008, dopo alcune partecipazioni in altrui lavori discografici, pubblica il suo primo album da solista Sopra le Nuvole per l’Emarcy/Universal riscuotendo ampi consensi in Italia e all’estero e vince il secondo posto al Top Jazz come miglior talento italiano. Espande la sua collaborazione in progetti paralleli al jazz con band hard rock, hip pop e musica macedone con il progetto The Skopje Connection e nel marzo del 2009 pubblica un nuovo Cd Lunaria col suo quartetto corroborato da ospiti d’eccezione, tra cui il trombettista americano Roy Hargrove e la vocalist Maria Pia De Vito.Maria Pia De Vito Maria Pia De Vito è cantante, compositrice ed arrangiatrice di caratura internazionale. Comincia giovanissima la sua carriera in gruppi di ricerca su musica etnica, in particolare mediterranea e balcanica. Fin dall’80 è attiva in campo jazzistico, collaborando con artisti quali John Taylor, Ralph Towner, Joe Zawinul, Michael Brecker, Dave Liebman, Kenny Wheeler, Art Ensemble of Chicago, Enrico Rava, Paolo Fresu, Steve Swallow, Huw Warren e molti altri. Il suo interesse per la vocalità tout-court, e la sua costante pratica di avvicinamento di linguaggi diversi diventano il suo marchio di fabbrica: lavori quali il progetto Nauplia sull’incontro tra la melodia napoletana e mediterranea ed il jazz, Phonè, con John Taylor, il disco Verso in trio con Taylor e Ralph Towner le fruttano un pieno riconoscimento mondiale: nel 2001 viene inserita nella categoria Beyond Artist del 49º Down Beat Critics Poll, comparendo al fianco di personaggi come Caetano Veloso, Joni Mitchell, Carlos Santana e Cesaria Evora. Seguiranno Nel Respiro e Tumulti, suoi lavori più sperimentali, che documentano il suo crescente interesse per l’elettronica e l’incontro con altre discipline artistiche.Le parole appaiono per Maria Pia vibrazioni dal potere magico la cui efficacia e il cui riverbero va molto al di là del loro semplice significato. C’è, in ogni progetto di Maria Pia, un substrato profondo, culturale, viscerale. I brani reinterpretati e le composizioni originali svelano in filigrana una profonda interiorità, a riprova della capacità di Maria Pia di trovare in ogni operazione il modo per raccontare un piccolissimo frammento del suo percorso artistico e spirituale.L’artista, che si definisce legittimamente “passionale e incline ad attraversare tutti gli stili musicali” prosegue oggi la propria ricerca sull’incontro tra Napoli e jazz (Diálektos) e con il recente Songs from the underground va dedicandosi a varie declinazioni della forma canzone : «Ho cominciato a elaborare questo progetto qualche anno fa, perché da sempre ho avuto interesse per il buon pop, rock e tutto quello che non sia solo jazz. Così sono andata a pescare in un repertorio del cuore, attingendo al melodismo canoro». Si lascia trasportare dalle distorte assonanze del repertorio rock e della canzone americana, da Jimi Hendrix a Leonard Cohen, Paul Simon e molti altri, esaltandone gli umori più melodici e, soprattutto, usandole come fondamento di una nuova poetica musicale. Luca Aquino: tromba, flicorno ed elettronicaGiovanni Francesca: chitarre ed elettronicaMarco Bardoscia: contrabbasso ed elettronicaGianluca Brugnano: batteriaArtista ospite Maria Pia De Vito: voce ed elettronica

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