Mo: Mattarella, ‘no operazioni a Rafah, porre fine a catena azioni-reazioni’

New York 7 mag. (Adnkronos) – “Le tensioni e gli scontri di queste settimane” in Medio oriente “impongono un accresciuto impegno della comunità internazionale per giungere ad una de escalation. È uno degli obiettivi che la Repubblica italiana si è assegnata nell’assumere la presidenza del G7. Occorre por fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri e conduca finalmente ad una pace stabile, una soluzione che passa necessariamente dall’obiettivo condiviso del pieno, reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e Palestina, con il definitivo riconoscimento di Israele e della sua sicurezza da parte degli Stati della regione. Nell’immediato ci viene chiesto di rispondere all’imperativo morale di fornire assistenza e lenire le immani sofferenze della popolazione civile di Gaza. Va inoltre evitato un ulteriore aggravamento della situazione. Mi unisco all’appello del Segretario generale, affinchè siano evitate operazioni militari a Rafah, per le drammatiche conseguenze che porterebbero sui civili palestinesi”. Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all’Assemblea generale delle Nazioni unite.

“Occorre poi considerare -ha aggiunto il Capo delle Stato- l’essenziale funzione svolta dall’Agenzia delle Nazioni unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel vicino Oriente e di conseguenza l’importanza di continuare a finanziarla. Il cessate il fuoco richiesto dal Consiglio di sicurezza; l’accesso umanitario incondizionato alla popolazione di Gaza; la liberazione dgli ostaggi sequestrati nel corso del disumano attacco del 7 aottobre, che, va sottolineato, rappresenta la causa scatenante di quanto successivamente avvenuto; l’immediata interruzione di tutte le attività di sostegno alle organizzazioni terroristiche; restano i cardini sui quali continuare a costruire con determinazione un’azione diplomatica che sia comune”.

“Il conflitto più aspro e duro -ha concluso Mattarella- non può consentire di violare le norme del diritto umanitario sancito dalle Convenzioni di Ginevra del 1949 a tutela delle popolazioni civili”.

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