Nella giornata di domani nel carcere di Cremona previsto l\’interrogatorio di Marco Paoloni

 

Nella giornata di domani il portiere del Benevento Marco Paoloni nella casa circondariale di Cremona sarà sottoposto all’interogatorio di garanzia dal gip che ha emesso l’ordine di custodia cautelare nei suoi confronti. All’interrogatorio sarà presente il difensore del giocatore che potrebbe anche avvalersi della facoltà di non rispondere, tenuto conto il breve tempo trascorso tra l’arresto e l’interrogatorio stesso. Ciò probabilmente non gli consente una lettura attenta degli atti. E’invece prevedibile una istanza al Tribunale del Riesame per richiedere eventualmente anche una misura cautelare meno afflittiva della custodia cautelare in carcere. Nelle more dell’interrogatorio e la fissazione dell’udienza davanti al Tribunale del Riesame, al calciatore ed al suo difensore sarà consentito di ascoltare integralmente tutte le telefonate intercettate e quindi anche quelle non riportate nell’ordinanza di custodia cautelare. Questo è un fattore non irrilevante.
Inoltre la misura più grave inflitta a Paoloni rispetto ad un Signori, tanto per fare un esempio, potrebbe essere sorretta da un pericolo di reiterazione del reato tenuto conto che il calciatore era in piena attività ovvero da un pericolo di inquinamento delle prove. Tuttavia non va trascurato che al Paoloni viene attribuito anche il reato di lesioni sicchè la sua posizione rispetto a quella degli altri sarà stata ritenuta più grave. E’questo il motivo per cui
Bisognerà vedere nel corso delle indagini se emergerà (o se già emerso e non ancora noto) che nell’organico societario tecnico della Cremonese, vi fosse o meno un sospetto circa un coinvolgimento del Paoloni nella drammatica vicenda volta alla somministrazione di ansiolitici ai compagni di squadra nel corso della gara Cremonese-Paganese. Tanto porterebbe evidentemente ad uno scenario completamente diverso che potrebbe determinare una iniziativa da parte del Benevento Calcio, società sana, solida e leale che ha creduto probabilmente in un semplice scambio di calciatori e che invece, si è trovata ad avere nel suo organico un calciatore sicuramente più forte e valido, ma con i cosiddetti "scheletri nell’armadio". Oggi non è possibile pensare, nè sospettare che uno scambio apparentemente impari sia stato effettuato in malafede, tenuto conto anche della correttezza e serietà che ha sempre contraddistinto la società lombarda che ricordiamolo è parte lesa, ma il sodalizio sannita così come ha sempre dimostrato la sua grande lealtà, allo stesso modo dimostrerà come sempre la sua reazione di fronte ad uno scenario diverso che francamente nessuno si augura.
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