Nota del Comitato di quartiere “ Rione Libertà”, sulla condizione di precarietà della Piazza San Modesto

 

I componenti del succitato Comitato non vogliamo né useranno mai il linguaggio “ grillino “ ma l’accusa di non aver avuto fantasia sì, e, ancor più grave, quella del disprezzo destinato a quanti frequentano Piazza San Modesto dell’omonimo rione.

Scommettemmo sulla vostra vicinanza, contavamo sulle radici di chi è a capo del “ sistema municipale “ perché ci fosse riconosciuta la stessa dignità di chi vive al di là del ponte sul fiume

Sabato.

   Ci siamo illusi

Non chiedemmo né chiediamo trattamenti di favore, ma ribadendo quanto Vi fu rappresentato con la precedente nota del 23.04. c.a., condividendo, allora ed oggi, i vincoli imposti dal Governo sulla spesa pubblica, chiediamo oggi di dar seguito al suo contenuto.

   Tuttavia ci preme sottolineare che è stata molto sottovalutata la condizione di precarietà della Piazza San Modesto, luogo frequentato da bambini, per la presenza di un parco ludico che solo per le condizioni meteorologiche, non proprio favorevoli, non ha fatto registrare il solito pienone.

Speriamo nella Vostra lungimiranza senza dimenticare di quanto fatto dalla Procura della Repubblica di Napoli iscrivendo nel registro degli indagati il Sindaco De Magistris, per attentato alla sicurezza stradale per la presenza di buche sulla rete viaria urbana.

    Gli spazi si erano ridotti per la crescita di selve inestricabili, e le stesse nascondevano rifiuti di ogni genere accompagnati da miasmi. Avremmo voluto il conforto dell’Assessore perché spiegasse a noi e ai cittadini le cause di tale condizione, invece si è registrato solo l’abbandono.

Siamo convinti che lo stesso non era al corrente di tanto degrado.

   Non a caso ho usato la parola “fantasia” poiché per mesi abbiamo assistito ai lavori di manutenzione del “ verde” di Via Napoli, attività che ha riguardato, chissà perché, solo le isole di un lato.  Svolti con tale meticolosità che i giardinieri sembravano cesellatori. Il nome della città scritto con fiori, e nei riquadri sempre di un solo lato, composizioni floreali per arricchire la scena.

In quelli opposti un trionfo di erbacce, cresciute senza che i gestori degli esercizi commerciali si preoccupassero di eliminare o protestare perché escluse dall’intervento.

Sembra la zona di confine che delimita due Stati, uno ricco l’altro povero.

  Non sarebbe stato meglio eliminare il superfluo ( gli addobbi ) e assicurare una rasatura anche là dove i luoghi sono frequentati da bambini e proteggerli da infezioni?

Siamo curiosi di conoscere il motivo di tale procedura, ben sapendo che la soluzione al mistero  (buffo), dato da un frequentatore della zona, è solo una battuta spiritosa e volgare..  

Noi invece siamo convinti che il suggeritore o il fantasista si sia comportato come la serva, in questo caso sciocca, che nasconde la polvere sotto al tappeto.

   Vigileremo sulle modalità degli interventi senza fare sconti e l’occasione è utile per chiedere all’Assessore competente di nominare un funzionario del proprio Ufficio per il controllo dei lavori affinché siano eseguiti in conformità dell’appalto.

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