Operazione\”Target\”.sei arresti in Valle Telesina.

 

Personale del Commissariato di Polizia di Telese Terme, a coronamento di un’articolata attività investigativa durata per circa una anno, ha proceduto all’esecuzione di n. 7 misure cautelari disposte con ordinanza emessa dal GIP presso il Tribunale di Benevento, dott. Roberto MELONE, su richiesta del P.M. dott.ssa Marilia CAPITANIO nei confronti di Luigi BUONOMO 24 residente in san Salvatore Telesino , con precedenti,Pasquale VOTTO 21 residente in San Salvatore Telesino domiciliato presso la Comunità NARCOR ASTORE sita in Fabriano (AN), con precedenti,Antonio FAPPIANO 28 e residente ad Amorosi , Martino LAVORGNA 21 residente a San Salvatore Telesino , con precedenti,Gianpaolo SPAGNUOLO 23 residente in San Salvatore Telesino , LuigiCENERAZZO 46 residente a Melizzano, con precedenti.

I nominati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Benevento a disposizione dell’A.G. procedente.

Giovanni FRUGIERO 44 anni, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari, presso la sua abitazione sita in San Salvatore Telesino .

E’ stata inoltre sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria Kaid Ghizlane SOUSSI nata a Tangeri (Marocco) 23 residente in Paupisi (BN) ,con precdenti.

Agli indagati sono stati contestati i reati didetenzione ai fini di spaccio, perché in concorso tra loro detenevano ai fini di spaccio e cedevano a terze persone, anche di età minore, sostanze stupefacenti

Al solo FAPPIANO è stato contestato anche il reato di aver illegalmente detenuto e portato in luogo pubblico un’arma comune da sparo utilizzata per minacciare un tossicodipendente.

Le indagini in argomento prendevano spunto da alcune segnalazioni che indicavano il piazzale antistante i bar TARGET e PIPER siti in San Salvatore Telesino (BN), come luoghi di spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività di pedinamento e di osservazione svolta sul posto da personale di questa Squadra di Polizia Giudiziaria consentiva di confermare la fondatezza dell’ipotesi investigativa che veniva poi ulteriormente avvalorata dalle intercettazioni telefoniche e dalle dichiarazioni rese da una pluralità di giovani che attestavano di aver acquistato dagli indagati la sostanza stupefacente, consistente in cocaina, hashish e marijuana.

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