Pepe in minoranza ma resta in sella

Massimo Ficociello, Oberdan Picucci, Giovanni Quarantiello, Gino De Nigris e Antonio Feleppa hanno sottoscritto, infatti, al cospetto del notaio la mozione di sfiducia. L’atto, oltre all’autografo dei cinque, reca le firme dei 10 consiglieri di Territorio è libertà, nonché di Gennaro Santamaria dell’Udc. Per la verità, nonostante lo scetticismo espresso l’altro ieri da Mastella, i promotori della sottoscrizione hanno sperato sino all’ultimo di fare il botto, ossia di disarcionare anzitempo l’amministrazione Pepe, con l’evidente scopo di precludergli la possibilità della gestione del Comune in questa fase elettorale. Obiettivo che sarebbe stato possibile solo in presenza di 21 dimissionari, poiché nessuno si illude che la mozione sarà discussa in consiglio comunale prima dello scioglimento ordinario. Ma sono mancate le firme dei 4 consiglieri dell’Udeur, gruppo peraltro non compatto poiché Angelo Fusaro ha fatto sapere di non essere d’accordo, posizione che il segretario cittadino ha provveduto pure a motivare ai tre colleghi ricevuti presso il suo studio: «Non mi sembra una iniziativa politicamente valida. Con questo non voglio dire che lascio l’Udeur – ha spiegato Fusaro – ho sempre intrattenuti buoni rapporti con Mastella e con tutti, sino a quando sarà così ci resterò. Se le cose dovessero mutare, o non mi renderò conto di non essere ben accetto, provvederò a comunicarlo. Intanto, posso anticipare che non mi candiderò a consigliere, né con l’Udeu, né con altre liste». I Popolari per il Sud, comunque, hanno affidato ad una nota del loro segretario provinciale Vittorio Fucci il compito di ufficializzare la loro posizione: «Per la mozione di sfiducia i consiglieri comunali dell’Udeur – Popolari per il Sud si sono manifestati perplessi, così come già evidenziato dal segretario nazionale Clemente Mastella, rispetto all’opportunità politica di tale scelta a pochi giorni dall’inizio della campagna elettorale. Infatti, giunti a questo punto sia più giusto che a decidere le sorti della città sia il confronto politico-elettorale, evitando, almeno per il gruppo consiliare Udeur, di dare la sensazione di coltivare risentimento nei confronti del Sindaco uscente, che tale è solo perché voluto da Mastella, al quale, poi, voltò le spalle ritenendo di affidarsi a maggiori convenienze. L’Udeur in ogni caso conferma la propria convinta adesione al Patto Territoriale Istituzionale». Pur se i 4 dell’Udeur avessero firmato, comunque, sarebbe stato indispensabile confidare nelle dimissioni di un altro esponente della ormai ex maggioranza. Soprattutto Tèl si diceva convinta che il ventunesimo ci sarebbe stato, ma che, ovviamente, non essendoci le altre 20 firme, ha preferito non "bruciarsi". «La mozione – dice Nicola Boccalone – è motivata dal fatto che tra fine settembre e fine dicembre l’amministrazione ha effettuato una decina di variazioni di bilancio senza portarle alla ratifica del consiglio, il che è di fatto impossibile visto che sono sei mesi che l’assise non si riunisce, l’ultima volta solo grazie a noi dell’opposizione. La mancata ratifica comporta il mancato rispetto degli equilibri di bilancio, il che significa che mancano i requisiti minimi per poter governare nel rispetto delle regole e della buona e sana amministrazione. Ci sono 20 milioni di euro di debiti fuori bilancio non riconosciuti, come è possibile procedere ad assunzioni ed appalti? Comunque, un sindaco che ha il sostegno di soli 16 consiglieri su 40 è, senza alcun dubbio, da considerare alla stregua di un abusivo».

IL MATTINO del 29 marzo 2011

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