Provincia. Celebrata la Giornata della Memoria

Davanti a “Memoria è” sono stati accesi dagli allievi del “De La Salle”, accompagnati dai rispettivi docenti, sette ceri, uno per ogni braccio della “menorah”, il candelabro ebraico, posto ai piedi del Monumento ed osservato un minuto di silenzio. Alla Cerimonia, oltre ai consiglieri provinciali erano presenti numerosi Autorità, i presidenti del Consiglio e della Giunta Provinciali, Giuseppe Maria Maturo e Aniello Cimitile, e Guido Sacerdoti, presidente della Fondazione “Carlo Levi”, che ha vissuto in Famiglia il dramma delle persecuzioni razziali.
Subito dopo la Cerimonia alla Rocca, il Consiglio provinciale e le Autorità si sono trasferiti all’Auditorium “Giovanni Paolo II”, inaugurato dal Papa il 2 luglio 1990, dove si è svolto un intenso programma per la memoria e per onorare le Vittime della Shoah.
Dopo il saluto di mons. Pietro Florio, Rettore del Seminario, alcuni allievi del Conservatorio Musicale “Nicola Sala” di Benevento, presentati dal presidente Achille Mottola, si sono esibiti in “Le Note della memoria. La musica spezzata della Shoah”, una scelta di brani ad opera della Maestra Rossella Vendemia dello stesso Istituto, la quale ha ritrovato brani composti da internati nei Campi di concentramento e rielaborati da un allievo dello stesso Conservatorio, diplomato in composizione.
L’esibizione musicale, diretta dalla stessa Maestra Vendemia, è stata calorosamente applaudita dai presenti.
Sono quindi saliti sul palco per la rappresentazione del testo teatrale “Appel Platz”, di Elena Cuoco, gli attori: Massimiliano Fini, Gianluca Amoriello, Adelaide Varricchio, Raffaella Reppucci e Sandra Mattera.
Quindi è cominciata la riunione vera e propria del Consiglio provinciale di Benevento con il discorso di Maturo, il quale ha ricordato fatti della cronaca recente, nazionale e internazionale, che segnalano un ritorno prepotente dell’antisemitismo e del razzismo, ma anche la sottoscrizione in corso a Milano per la raccolta di fondi finalizzata a trasformare il Binario 21 della Stazione Centrale in un Memoriale della Shoah atteso che proprio da quel binario partivano i treni pieni di ebrei per i Campi di Concentramento.
E’ quindi intervenuto Sacerdoti il quale ha utilizzato un espediente per illustrare l’assurdità delle leggi razziali del Fascismo: ha invitato uno dei giovani del pubblico, che indossava un capo griffato, a salire sul palco e gli ha annunciato che lo Stato italiano da poche ore aveva deciso la persecuzione fisica e morale di chiunque indossasse quella marca di abbigliamento. “Questo è uno scherzo, naturalmente; ha spiegato Sacerdoti: ma è grosso modo quello che accadde con le Leggi razziali del 1938 in Italia: di punto in bianco, persone normalissime, italiani come tutti gli altri, si trovarono, prima, senza lavoro, e poi senza gli affetti più cari, ed infine senza nemmeno la vita. Il problema vero – ha concluso Sacerdoti – è capire il perché fu possibile tutto questo in Paesi di antica e straordinaria civiltà come la Germania e nella stessa Italia.”
Ha chiuso i lavori il presidente Cimitile. Nel ripercorrere brevemente i momenti salienti di una delle pagine più buie della Storia europea e mondiale, il presidente ha voluto richiamare la testimonianza di alcune grandi personalità ebraiche di nazionalità italiana che hanno voluto trasmettere nel corso degli ultimi anni della propria vita ai giovani il ricordo terribile delle persecuzioni razziali. “La memoria è sacra – ha spiegato Cimitile ai ragazzi: nella religione ebraica lo è; ma deve esserlo per tutti”. Per queste ragioni, chiedendo a tutti un  impegno a tutto campo per rafforzare la memoria della Shoah, il presidente della Provincia si è detto favorevole alla istituzione di un Comitato locale della Memoria, cui, dal palco, ha chiamato a collaborare subito la prof.ssa Nunziato, per la sua sensibilità a questi temi – ha detto Cimitile – e per il suo impegno per la cultura e gli studi.   

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