Provincia chiede riconoscimento calamità naturale

«Ringrazio le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco, la Forestale, la Protezione Civile, i Volontari- ha proseguito Barbieri –  che si sono adoperati con i tecnici della Provincia per liberare le strade dai detriti e dal fango e per intervenire a salvaguardia della incolumità di numerose famiglie bloccate dal fango. Stiamo completando in queste ore il lavoro di ricognizione per quantificare i danni e per predisporre, nei limiti del possibile, un Piano straordinario d’interventi. Ciò premesso non posso esimermi dall’evidenziare che alcune concause, oltre all’acqua piovana, determinano ogni volta l’invasione sulle nostre strade di fango, terreno e detriti di ogni specie e tali concause sono ascrivibili a comportamenti irresponsabili dei proprietari dei fondi confinanti con le strade stesse. Non è più tollerabile l’eliminazione dei solchi e dei fossi di guardia; non è più tollerabile la realizzazione di stradine laterali perpendicolari o parallele alle strade principali, realizzate senza la predisposizione di passi carrabili dotati di tubi e sistemi di drenaggio delle acque che da sempre hanno avuto la funzione di regimazione delle acque.
Tale incuria e tale noncuranza hanno un peso determinante nei disastri di questi giorni sulle strade.
Le cunette non sopportano il carico di acqua, mistra a fango che scende dai terreni posti a monte della strada. Dalle foto scattate dai nostri tecnici si può agevolmente riscontrare il livello di responsabilità di molti privati per la cattiva manutenzione dei loro terreni. Da qui un appello pressante e sentito ai Sindaci per  avviare una intransigente azione volta a prevenire simili eventi nel rispetto delle norme del Codice della Strada. Da parte nostra – ha concluso Barbieri – abbiamo predisposto una Ordinanza che abbiamo inviato a tutti i Comuni con l’auspicio che con il concorso delle Istituzioni locali e degli operatori del settore agricolo si possa in futuro impedire tali scempi».     

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