Puglia: Vendola, ‘scelte Emiliano la danneggiano, doveva chiedere scusa e azzerare’

Roma, 2 mag. (Adnkronos) – “La segretaria nazionale del Pd Schlein, aveva chiesto un cambio di passo forte a Michele Emiliano. E il segretario nazionale di SI Fratoianni, aveva invocato l’azzeramento della giunta. Invece il presidente della Regione Puglia ha varato solo un mini rimpasto, ma l’azzeramento della giunta non era un problema aritmetico, era un problema politico. Bisognava azzerare per poter discutere in maniera approfondita e sincera di quali sono le cose che non funzionano nell’organizzazione del governo, del sottogoverno e nella proliferazione dei Consigli di amministrazione. Sarebbe stato necessario un momento di confronto per poter operare un rilancio dell’azione amministrativa in vista dell’ultimo anno che manca alla fine della legislatura”. Lo dice Nichi Vendola in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, commentando gli ultimi sviluppi delle vicende pugliesi di questi giorni.

Per l’ex governatore, da parte di Emiliano “le parole adeguate non ci sono state, ci sono stati dei gesti inadeguati come il licenziamento tramite messaggino di un assessore che in questa giunta ha rappresentato un presidio di trasparenza, moralità, competenza e passione. Sono mancate le scuse verso i cittadini – rimarca -, non si può avere un atteggiamento micragnoso di fronte a un momento di crisi. Non si può dire io sono sereno il giorno dopo uno sconquasso di quelle proporzioni”.

“La Primavera pugliese? C’è stata una gelata – prosegue il presidente di Sinistra Italiana – ed è accaduto nel sentimento di tanti militanti del centro sinistra in giro per la Puglia. Perché un’opera di offuscamento del progetto di alternativa si vede in tanti comuni pugliesi, è una questione abbastanza generalizzata. Forse la strada giusta è recuperare il senso della dialettica politica, della contesa delle idee. Bisogna porre un argine al partito dei traghettatori – conclude Vendola – ai proprietari delle clientele e ai piccoli oligarchi della politica. Già questa sarebbe un’opera buona”.

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