Questione Villa dei Papi, Lepore: “Rimediamo alle disattenzioni del passato”

“Relazionare la vendita della quota di proprietà della Villa dei Papi con giudizi non lusinghieri sulla giunta, così come ha fatto qualche consigliere di minoranza, significa non aver compreso lo scopo della cessione della quota di proprietà dell´immobile, che si inserisce nel quadro normativo, approvato dal governo di centrodestra, di valorizzazione dei beni immobili. La Villa dei Papi fu acquistata, in comproprietà con l´amministrazione provinciale, dalla giunta Viespoli. Una parte dell´immobile è stata concessa dalla Provincia, immaginiamo in fitto, alla società Marsec. Al Comune, nonostante sia comproprietario, non perviene alcuna parte del fitto né alcuna diminuzione delle spese di gestione. La decisione di inserire nel piano di vendita la quota di proprietà deriva proprio da una scelta di valorizzazione degli immobili, così come previsto dalle recenti leggi finanziarie. Se le spese superano i ricavi ed i vantaggi derivanti dall´uso di un bene non sono adeguati ai costi di gestione, si rende opportuno alienare il bene. Nella vicenda vale la pena evidenziare che non esiste una disciplina dei rapporti, fra i proprietari e i soggetti privati che utilizzano il bene, sulla distribuzione dei ricavi e dei costi. E´ proprio questa mancanza di regolamentazione, non imputabile alla giunta Pepe, che ha indotto l´assessorato del Patrimonio a proporre la cessione della quota, pro indiviso, del bene al fine di consentire alla Provincia di gestire al meglio i rapporti con la propria partecipata ed al Comune di alleggerire i costi gravanti sulla spesa corrente. Duole constatare come, nonostante la disattenzione delle passate giunte sui rapporti gestionali fra proprietari e privati delle spese di un immobile di pregio, siano gli stessi poco attenti soggetti a far derivare da un operazione chiara, coerente con la normativa ed utile per il contenimento della spesa, giudizi negativi sulla gestione amministrativa del Comune”.

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