RAPPORTO SVIMEZ 2023, BARONE (FICEI): “SUD IN DIFFICOLTA’ MA SENZA SBUROCRATIZZAZIONE NON POTRA’ MAI RIPARTIRE”

“Ancora una volta il rapporto Svimez evidenzia un Mezzogiorno in chiaro-scuro, con il rischio che prevalga sempre di più lo scuro!”. A dirlo Luigi Barone, portavoce nazionale della Ficei e presidente dell’Asi di Benevento, presente oggi al Tempio di Adriano a Roma alla presentazione del Rapporto 2023. “È necessario che Governo e Regioni, senza inutili litigi, si mettano assieme per individuare le migliori strategie in favore di un Sud senza il quale non esiste il sistema Italia”, prosegue Barone. “La ottima relazione del direttore generale Luca Bianchi ha evidenziato criticità, purtroppo tante, e punti di forza, purtroppo pochi. L’aumento dei divari nord-sud, la mancanza di lavoro per le donne e la continua emigrazione di migliaia di giovani rappresentano una vera disgrazia per il Meridione, così come invece è un dato estremamente positivo quello del buon andamento industriale in alcuni settori, ad iniziare dall’agroalimentare e dalle rinnovabili”, aggiunge ancora il componente dell’Ufficio di Presidenza della Ficei, la federazione italiana dei consorzi industriali. “Un tema sempre più centrale, evidenziato anche dalle criticità emerse dall’attuazione del Pnrr, è quello della burocrazia e della difficoltà degli enti locali rispetto alla struttura amministrativa. Su questo argomento non si può perdere altro tempo, al di là di alcune riforme già avviate, è necessario varare una vera semplificazione che consenta alle imprese di programmare investimenti senza il timore di finire nella tagliola di carte e inutili pareri e agli enti locali di poter realizzare progetti e opere in tempi rapidi”, afferma il presidente dell’Asi sannita che conclude: “Senza una vera sburocratizzazione il sistema Italia non potrà mai essere protagonista nello scacchiere continentale e nella competizione con altri paesi. Molti rivendicano risorse ma è una baggianata. Ce ne sono tante, il problema è riuscire a spenderle e bene. E l’asfissiante burocrazia del Paese e in particolare del Mezzogiorno rappresenta il principale nodo del mancato sviluppo”, conclude Barone.

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