Rifiuti. De Luca: “Entro l’anno elimineremo tutta la sanzione Ue. Grande investimento sulla Diga di Campolattaro”

“Abbiamo già raggiunto un risultato straordinario, la cancellazione di un terzo della sanzione europea, e credo che entro l’anno elimineremo tutta la sanzione perché abbiamo cominciato a realizzare gli impianti per lo smaltimento di ecoballe. Entro il 2023 completeremo o quasi la soluzione del problema”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a margine della presentazione della terza edizione del “Green Med Symposium”, salone della sostenibilità ambientale che si svolgerà a Napoli dall’8 al 10 giugno, in merito alla procedura europea di infrazione assegnata per lo stoccaggio eccessivo di rifiuti in Campania. “Dobbiamo accelerare i tempi di realizzazione degli impianti di compostaggio – ha aggiunto De Luca – ma questo dipende molto dai Comuni.

Abbiamo pienamente in corso il lavoro per il ciclo delle acque, più grande investimento che facciamo per il Pnrr sarà la Diga di Campolattaro a Benevento, dobbiamo lavorare per fare nuove reti idriche per evitare di perdere per strada la metà dell’acqua che mettiamo in rete, e dobbiamo completare definitivamente i grandi progetti di depurazione e disinquinamento, che riguardano l’area nord di Napoli, ma già ci siamo, i Regi lagni e soprattutto il recupero del Sarno, e anche qui il lavoro è pienamente in corso. Credo di poter dire che un anno e mezzo e veramente saremo la regione d’Italia più ambientalmente avanzata dal punto di vista del controllo ambientale, sinceramente non c’è nessuna Regione d’Italia che abbia fatto controlli così intensi sui terreni agricoli, sulle falde acquifere e sulle emissioni atmosferiche. Ma avremo anche risolto un problema strutturale, cioè lasciare a chi verrà dopo di noi un ambiente assolutamente vivibile e gradevole”.

“E’ francamente ridicolo e assurdo registrare ancora resistenze che non hanno alcuna base scientifica razionale”, ha detto De Luca che ha ricordato che “a Salerno abbiamo realizzato un impianto di compostaggio 18 anni fa nell’area industriale, quindi in piena area urbana, un impianto fatto in maniera corretta con tutti i filtri. E’ nient’altro che un impianto industriale”. Sulla possibilità che la Regione Campania intervenga lì dove si registrano particolari ritardi, De Luca ha risposto: “Assolutamente sì, e già in qualche realtà abbiamo ripreso in mano il problema. Dobbiamo muoverci, perché noi dobbiamo risolvere definitivamente il problema dell’autonomia ambientale della Campania. Non possiamo lasciare ai nostri figli ancora per anni l’emergenza rifiuti, è una cosa ridicola, intollerabile. Quando ce ne andremo, tra molti anni, dovremo lasciare a chi verrà dopo di noi una regione assolutamente all’avanguardia dal punto di vista della qualità dell’ambiente, delle acque, della depurazione e dell’autonomia del ciclo dei rifiuti. Sono cose che hanno fatto tranquillamente in altre regioni d’Italia e in altri Paesi d’Europa, dobbiamo farlo anche noi. Le risorse ci sono, bisogna solo essere operativi e concreti sul piano amministrativo. Dobbiamo muoverci anche perché questo è uno degli impegni assunti con l’Europa. Per togliere la sanzione bisogna presentare un quadro anche nell’impiantistica di livello europeo, e non da quarto mondo”.

Servirà realizzare una quarta linea nel termovalorizzatore di Acerra (Napoli) per sopperire allo stop di due linee per manutenzione, previsto da qui a 4-5 anni, ha detto spiegando che “è una richiesta che ci ha fatto A2a, la società che gestisce l’impianto di Acerra. Ci hanno detto che da qui a qualche anno avremo un problema drammatico di manutenzione e di sostituzione di alcuni impianti, di alcuni forni. Da qui a 4-5 anni dovranno chiudere due linee, perché diventa obbligatorio fare manutenzione, dunque bisogna prepararsi. Da quel che ho capito occorrono non meno di 70-80 milioni di euro per fare una linea di riserva che ci consenta di avere una manutenzione programmata, cioè di poter chiudere ogni 3 o 4 anni una linea e sostituire completamente l’impiantistica, anche perché oggi abbiamo impianti enormemente più efficienti di quelli che abbiamo realizzato 15-20 anni fa”. “Vediamo se i gestori sono in grado di fare un investimento, ma se non ce la fanno come Regione Campania dovremo investire questa somma per avere una linea di riserva che ci consenta di fare manutenzione. Dobbiamo essere previdenti e non arrivare ogni volta con l’acqua alla gola, con la chiusura dell’impianto di Acerra e poi non sappiamo dove diavolo portare le migliaia di tonnellate di rifiuti. Dobbiamo essere responsabili e una volta tanto mettere in piedi una programmazione certa”.

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