SABAP di Caserta e Benevento, indagini archeologiche in piazza Cardinal Pacca a Benevento

Nel mese di aprile 2023 sono iniziate le indagini archeologiche preventive nell’area di piazza Santa Maria a Benevento, condotte dalla Archeoservizi s.r.l. e dirette dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento, al fine di verificare la presenza di evidenze archeologiche lì dove è prevista la realizzazione di un’area attrezzata per infopoint e accoglienza turistica – programma Pics ‘I percorsi della Storia’.

L’area di piazza Cardinal Pacca, ubicata immediatamente a nord del Teatro antico di Benevento e ad ovest della Cattedrale metropolitana di Santa Maria de Episcopio, appare oggi completamente libera da edifici, in conseguenza dei bombardamenti che hanno segnato il centro storico della città nel 1943. Dall’età medievale, l’area era occupata dall’ecclesia S. Jacobi a Foro, dall’ecclesia S.Stephani de monialibus de Foro e dall’imponente monastero femminile benedettino di San Pietro delle Monache con l’adiacente chiesa monasteriale, impiantata in un’aula di un complesso termale di età imperiale romana. Il monastero, noto a partire dall’XI secolo, fu soppresso nel 1865, quando divenne Agenzia dei tabacchi.

Per ampliare l’accesso al monastero, la chiesa di Santo Stefano de foro, posta al centro dell’attuale piazza, fu fatta abbattere in età moderna. Le intitolazioni delle due chiese sopracitate hanno permesso di ipotizzare la presenza del foro della città romana tra l’attuale piazza Cardinal Pacca e Piazza Orsini. Pur non essendo confermata tale ipotesi, bisogna segnalare la presenza diffusa nell’area di strutture murarie in opera laterizia e resti di pavimenti, databili tra il I e il II sec. d.C., in parte ancora visibili in corrispondenza degli edifici moderni.

Le indagini archeologiche in corso hanno permesso di mettere in luce i resti di edifici pubblici e privati presenti nell’area prima dei bombardamenti. In particolare, è stata individuata una serie di setti murari realizzati con diverse tecniche edilizie, riferibili all’occupazione dell’area dall’età medievale fino agli anni ’40 del Novecento. Il confronto con le piante del Catasto gregoriano, datato al 1825, permettono di ritenere che le evidenze portate alla luce siano pertinenti.

A seguito di quanto emerso, per permettere un corretto inquadramento delle strutture, si provvederà a proseguire lo scavo archeologico di tipo stratigrafico funzionale alla delimitazione delle evidenze archeologiche e al riconoscimento delle fasi più antiche di occupazione del sito.

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