San Vittorino. Il Consiglio di Stato sospende l\’appalto

In tal modo, si è espresso il Consiglio di Stato con recentissimo provvedimento del 5/2/2011, che ha accolto la richiesta di sospensiva degli effetti connessi alla effettuata procedura di appalto.

Altri € 6.100.000,00 che rischiano di rimanere inutilizzati!

Un danno notevole all’economia della città, con particolari ricadute al comparto edilizio.

Non è sicuramente il primo caso in cui l’operato dell’Amministrazione comunale trova censure da parte degli organi di giustizia.

Il ricorso sistematico al metodo di gara cosiddetto “offerta economicamente più vantaggiosa” ogni qual volta è stato portato all’attenzione della giustizia amministrativa è stato troppe volte oggetto di censura.

Un danno enorme alla città che l’amministrazione Pepe ha il dovere di spiegare e chiarire!

Le affermazioni rese dal sindaco Pepe, anche negli ultimi giorni, sui risultati raggiunti dalla sua amministrazione, trovano spesso puntuale smentita da fatti ed atti che testimoniano, invece, il fallimento non solo politico dell’amministrazione in carica.

Proprio sul versante dei lavori pubblici basta pensare che per il biennio 2009/2010 a fronte di lavori pubblici preventivati per oltre 500 milioni di euro, se ne sono assunti complessivamente impegni per poco più del 10% ed effettuati pagamenti di poco superiore al suo 40%.

Un bilancio non certo brillante, soprattutto se si considera che tra le somme risultanti impegnate, non pochi sono i lavori appaltati ma sospesi nell’esecuzione, con possibile e grave nocumento anche per le casse comunali, oltre l’impossibilità per i cittadini di fruire dei vantaggi delle opere pubbliche.

Non credo che il sindaco e l’assessore Damiano vogliano affidare al rifacimento di alcuni marciapiedi della città la qualità e la bontà del loro risultato politico e amministrativo, come anche l’intervento della spina verde al Rione Libertà non credo possa rappresentare l’emblema della corretta applicazione della efficienza amministrativa per migliori opportunità anche sul piano programmatico e strutturale.

Sostituire l’idea dei servizi pubblici di primaria importanza, che il sistema generale complessivo ha voluto trasferire in ambienti privati con relative gratificazioni, con verde attrezzato avrà il solo effetto di ampliare le criticità gestionali anche sul piano economico-finanziario.

La gestione di quelle aree sarà estremamente gravosa e difficilmente compatibile con le enormi difficoltà finanziarie che già registra il Comune di Benevento.

Sarà una eredità pesante frutto di una Amministrazione che ha preferito sfuggire al confronto per non misurarsi nella sfida sulla qualità della politica.

Il sindaco Pepe e il suo storico e stoico assessore Damiano devono spiegare alla città il perché di tante censure da parte della giustizia amministrativa, quando adita, del sistema e metodo di appalto delle opere pubbliche che si è incentrato sulla “offerta economicamente più vantaggiosa”.

Le spiegazioni sono necessarie per evitare che si possa ipotizzare che da un uso legittimo si possa esser passati ad un abuso inopportuno».

E’ quanto scrive in una nota il consigliere comunale Nicola Boccalone (Territorio è libertà).

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