Si è svolto il Consiglio Provinciale sul tema: Le nuove problematiche nel mondo

questo il succo di un documento che il Consiglio provinciale di Benevento, riunito in seduta “aperta” con le forze politiche, sindacali e sociali e del mondo delle professioni della sanità pubblica e privata, ha approvato stasera. Riunita per discutere su “Le nuove problematiche nel mondo della sanità in provincia di Benevento alla luce dei provvedimenti restrittivi di spesa adottati dalla Regione Campania”, l’Assemblea sannita, presieduta da Donato Agostinelli, ha visto un intenso ed appassionato dibattito. Ai lavori hanno partecipato i rappresentanti della Sanità pubblica, con il direttore generale dell’ASL BN 1 dott. Bruno De Stefano, ed i rappresentanti di quella privata con Parziale per la Confidustria; De Vizia per la Clinica Gepos; Di Cerbo per la Clinica S. Rita, Sorrentino e Carrozza per il Fatebenefratelli; i sindacalisti: Parente e Bosco per la UIL, Petrillo per la CISL, Zinno per la CGIL; l’assessore Martino Domenico di San Bartolomeo in Galdo; il segretario provinciale della Margherita Mario Pepe; i consiglieri provinciali Gagliardi, Rubano, Scarinzi, Angrisani, Lamparelli;il presidente della Provincia Carmine Nardone ed il vice presidente Pasquale Grimaldi, che ha chiuso la seduta dando lettura di una mozione votata per acclamazione da tutti i presenti. All’apertura della seduta il presidente Agostinelli aveva lanciato un allarme circa uno scadimento dei servizi sanitari sul territorio: esso, ha detto, crea le premesse per una nuova desertificazione sociale specie nelle aree montane. Subito dopo Agostinelli ha letto i messaggi pervenuti alla presidenza da parte di parlamentari assenti giustificati. Il sen. Pasquale Viespoli ha sostenuto che i provvedimenti regionali sono assurdi anche dal punto di vista meramente contabile ed ha accusato il centro sinistra di rimangiarsi a Benevento ciò che decide a Napoli. La presidente del Consiglio Regionale Sandra Lonardo ha riconosciuto la sussistenza di errori materiali nei provvedimenti regionali di restrizione di spesa, ma ha affermato che, corretti ormai tali errori, il vero problema resta nella non equa suddivisione delle risorse del Fondo Sanitario Nazionale, assicurando ogni impegno perché siano garantite condizioni per il riequilibrio degli stanziamenti a favore delle aree interne, penalizzate rispetto a quelle costiere. Il presidente del Gruppo Popolari Udeur del Consiglio regionale Fernando Errico ha condannato l’impianto delle decisioni regionali perché l’obiettivo di risparmio imposto al Sannio risulterebbe il doppio rispetto a quello di tutte le altre realtà territoriali campane, al punto che la spesa pro-capite per Napoli sarebbe pari a € 1200, mentre solo 971 per ogni beneventano. E’ quindi intervenuto il presidente della Provincia Carmine Nardone secondo il quale il quadro normativo della sanità sia refrattario a qualunque modifica, sebbene sia chiaro che non sia possibile risolvere i problemi diversi del territorio con soluzioni uniche e valide dappertutto. Gli enti locali debbono avere autentico potere decisionale e programmatorio – ha affermato Nardone. La tutela territoriale ci spinge a chiedere provocatoriamente – ha detto il presidente – l’autonomia della Provincia: essa non la possiamo affidare ai rappresentanti del Consiglio regionale perché è il sistema territoriale che deve organizzarsi in sede locale per intervenire a risolvere i problemi locali. La Provincia deve poter tutelare le proprie esigenze in maniera forte ed autonoma: il Consiglio provinciale – ha detto Nardone – deve far valere, anche davanti al presidente della Repubblica, i diritti della propria gente tenuto che si possono avanzare rilievi costituzionali sulle decisioni regionali. Secondo Mario Pepe è possibile una nuova ripartizione di risorse finanziarie da parte del Governo centrale, ma il problema non è solo l’oggi, ma è la programmazione a medio e lungo sulla distribuzione equa delle risorse finanziarie nel rispetto delle autonomie territoriali. Sono poi intervenuti i rappresentanti della sanità privata che hanno ciascuno e concordemente lamentato i gravissimi problemi gestionali che i tagli di spesa regionale hanno imposto alle loro strategie aziendali, che, così hanno affermato, creano pesanti ripercussioni sui livelli occupazionali. Il Direttore generale dell’Azienda sanitaria BN 1 ha negato che in Provincia di Benevento vi sia stato un calo della qualità e della quantità di assistenza sanitaria erogata ai cittadini ed ha invitato a valutare le decisioni ormai già assunte in sede centrale dal Governo che prevedono maggiori risorse finanziarie per la Campania già a partire dal 2007. Alla fine dei lavori ha preso la parola il vice presidente della Provincia Pasquale Grimaldi, il quale ha voluto ricordare che si è ormai giunti ad una fase di riarticolazione sul territorio della spesa sanitaria nazionale e che le Regioni hanno maggiori poteri decisionali che in passato: in tale contesto, già per il prossimo anno, si avrà una maggiore disponibilità finanziaria per venire incontro alle esigenze del territorio sannita. Egli ha quindi letto il documento che era stato predisposto al termine del dibattito. Secondo tale documento, il Consiglio provinciale “aperto” di Benevento, espressa la più forte preoccupazione sia per l’inevitabile ricaduta negativa sull’erogazione dei servizi sanitari in Provincia di Benevento e per i connessi problemi occupazionali, anche in fasce di elevata professionalità, causate dalle restrizioni di spesa pubblica, solidarizza con i dipendenti della sanità privata che vedono in pericolo il proprio posto di lavoro. Il Consiglio inoltre chiede una revisione delle decisioni regionali e l’avvio di un programma strategico di rientro della spesa sanitaria incentrato non più su un radicale ed indiscriminato taglio di risorse, ma sulla lotta agli sprechi e sulla redistribuzione delle risorse finanziarie nazionali sul territorio in misura equa e proporzionale per tutte le aree campane, nonché della complessa normativa regolante la materia. Infine il Consiglio chiede un incontro immediato con l’Assessore regionale alla Sanità per fronteggiare il problema dei servizi sanitari sul territorio locale.

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