Sindaco Pepe: sono altre le sedi per denunciare presunte carenze di legalità

Come ha già ricordato il presidente Cimitile ben altre sono le sedi dove denunciare presunte carenze di legalità.
Fa bene, ancora, il presidente Cimitile a chiedere che siano pubblicamente espressi tutti gli elementi utili a suffragio delle preoccupazioni espresse, e sono certo che l’on. Nardone non tarderà a fornire ogni utile delucidazione, anche e soprattutto al fine di fugare dubbi sulle attività messe in essere dagli enti locali territoriali.

All’on. Nardone, per quanto di competenza, mi preme solo segnalare che il Comune di Benevento a partire dal 14/11/2008 si è dotato di uno specifico protocollo di legalità, sottoscritto presso la Prefettura di Benevento, che ha esteso i controlli finanche all’edilizia privata con l’obbligo di certificazione antimafia per le imprese che effettuano lavori che superano i 5.000 metri cubi. Il Comune si è impegnato in quella sede, ad inserire una serie di clausole di salvaguardia nei bandi per l’affidamento di appalti di opere e lavori pubblici di importo pari o superiore a 250.000 euro ed a richiedere per ogni singolo atto concessorio da rilasciare da parte degli uffici edilizia privata e condono, autocertificazione antimafia. L’allora Prefetto di Benevento, Antonella De Miro, definì quell’accordo “un punto di svolta storico poiché per la prima volta lo Stato ed il Capoluogo stringono un patto così forte”.

Da allora, a dimostrazione dell’effetto deterrente del protocollo e della pervicacia nei controlli messi in piedi da questa amministrazione, si sono ridotti in maniera decisiva i concorrenti provenienti da realtà in cui è maggiore la presenza del crimine organizzato. Tutto quanto ricordato è facilmente riscontrabile per chiunque voglia procedere ad una analisi veramente serena e scevra dal tentativo di strumentalizzazione politica”.

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