Qualche giorno fa dall’Ufficio stampa del Comune di Benevento, con una nota, veniva comunicato che l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale ha espresso parere favorevole al progetto di fattibilità tecnica ed economica per la realizzazione del sistema fognario e depurativo a servizio della città di Benevento.”
Una nota che merita un pò più di curiosità poichè dietro quest’atto vi sono 40 e passa anni di tribolazioni.
Quell’approvazione è in pratica l’ultimo step burocratico previsto prima di dare esecuzione all’opera.
Un’opera che già nel 1980 era stata quasi posta in cantiere. La costruzione di un depuratore, dopo le varie autorizzazioni, fu emanato un bando di concorso
La gara fu aggiudicata, tra l’altro ad una società di rilevanza nazionale, ma non venne messa in cantiere. La storia non narra del perchè non fu messo mano ai lavori, ma quasi certamene per gli stessi motivi, per i quali ci sono voluti ben 40 anni per superarli.
Ed in tutti questi anni i sindaci, che si sono susseguiti a Palazzo Mosti, hanno avuto problemi con gli inquirenti di via De Caro. Quasi tutti raggiunti da una comunicazione giudiziaria per scarico delle acque reflue nei fiumi senza la prevista depurazione, un obbligo previsto dalla Legge.
Problemi ambientali, problemi di location hanno alla fine intralciato un’opera necessaria tesa a ridare ai fiumi vivibilità.
Ora con quella autorizzazione si passerà alla vera e propria fase di realizzazione.
Un maxi-progetto da 42 milioni di euro che prevede comunque il raccordo di tutti gli impianti già esistenti e funzionanti in città.
Forse dopo tanti anni ci si avvia alla realizzazione di quell’opera che ridarà alle acque dei fiumi limpidezza, anche se a monte vi sono ancora molti comuni privi di simile opera….
Geppino Presta
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