A caccia di conferme

Mettiamola così: dopo le due vittorie maturate nelle prime due giornate di campionato, il Benevento ora è a caccia di conferme. I giallorossi sono chiamati a una prova di forza per sfatare l’annoso tabù delle due partite casalinghe consecutive, ma anche, e soprattutto, per compiere un passo in avanti dal punto di vista del gioco, della condizione fisica e, perché no, della classifica. La Reggiana sarà cliente scomodo, alle prese con qualche assenza di troppo, ma comunque valido e arrabbiato dopo la brutta sconfitta della scorsa giornata col Monza. Signorini e compagni dovranno dimostrare di essersi meritati i tanti elogi che si sono sprecati in settimana e per farlo servirà la massima concentrazione e il massimo impegno: quella di domenica, infatti, è una di quelle sfide delicate, una di quelle gare che può sempre riservare sorprese. Simonelli lo sa bene ed è per questo che negli allenamenti ha più volte ripreso i suoi, spronandoli a mantenere alta l’asticella della concentrazione. La squadra di Mangone si presenterà al "Ciro Vigorito" con qualche novità sostanziale: vi abbiamo già detto della possibilità che il fantasista dei granata, Giuseppe Alessi, non sarà della partita; ciò comporterebbe un cambio di modulo, con l’inserimento di un centrocampista in più (Ardizzone). Oltre a questa, saranno diversi i cambiamenti che accompagneranno la Regia domenica: fallito l’esperimento di Matteini come esterno di centrocampo, domani vedremo al suo posto il rientrante Sperotto a sinistra, con Bovi sulla destra. Due esterni che hanno gamba, buona qualità tecnica e che atleticamente sono molto validi: al contrario di Matteini, entrambi offrono a Mangone il giusto equilibrio, bravi a mantenere la posizione in fase di contenimento e propositivi in quella di impostazione. Al loro fianco, la cerniera mediana sarà formata da Calzi e Ardizzone, con Viapiana che arretrerà di qualche metro il suo raggio d’azione: dai suoi piedi partiranno tutte le azioni dei granata ed è per questo che fondamentale sarà il ruolo di La Camera e Rajcic chiamati al primo vero confronto con un giocatore di categoria di livello assoluto. Toccherà a loro tamponare le sue iniziative, ma ancor prima dovranno essere gli attaccanti, presumibilmente Cipriani, a portare fastidio al registra brasiliano sin dalla metà campo avversaria e ad evitare alla squadra di trovarsi in inferiorità numerica a centrocampo. L’impostazione tattica dettata da Mangone è spesso transitoria e variabile nel corso della gara o comunque in base all’avversario che si ha di fronte: in linea generale, è un modulo che offre grande solidità e compostezza, che permette di difendere con ben cinque uomini e attaccare addirittura in sette, con gli inserimenti frequenti dei due interni di centrocampo. Il punto debole può essere rappresentato dalla difesa a tre: gli interpreti utilizzati da Mangone sono giocatori bravi nella marcatura stretta, ma lenti ed eccessivamente statici; ecco perché, lo scenario che potrebbe presentarsi è quello di un aggiramento sulle fasce, attraverso repentini cambi di fronte oppure imbucate centrali con azioni in velocità, palla a terra, a cercare la profondità. Anche per questo motivo, l’ipotesi di ricorrere a Sy – a match in corso o dall’inizio – non è del tutto campata in aria, perché l’attaccante francese, per le caratteristiche che ha, potrebbe mettere in difficoltà la retroguardia granata.

Massimiliano Mogavero per LoStregone.net

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