Molinaro, preferì gli scenari del secolo scorso tra camere arredate alla buona , colme di bizzarri oggetti da lui stesso creati e bassi che affacciavano direttamente sulla Napoli-agrodolce.
Il complesso artistico si completava con Antonella , la bella popolana e la dolcissima Valeria, discepole e amatissime figlie dell’attore , con le quali creò alchimie comico-popolare.
“Facite comme a me; senza timore, / cuffeo pure ‘a morte , e ‘a piglia a risa; / io sò contento meglio ‘e nu signore, / pecché tengo una faccia e una cammisa. […]
Enrico Salzano
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