Carabinieri, controlli su videopoker. Verifiche su 173 esercizi in tutta la provincia

In molti casi però, il vero rischio non è il videopoker in sé, ma il giocatore stesso, infatti troppo spesso il "demone" del gioco diventa incontrollabile, inducendo chi ne resta sedotto a dilapidare interi patrimoni, soprattutto a scapito dei propri famigliari. Non a caso, per certi aspetti, il giocatore incallito viene considerato alla stregua di un assuntore di stupefacenti o di un alcolista, ovvero un soggetto che sviluppa una dipendenza dal gioco tanto forte da far passare tutto il resto in secondo pianpo, a volte anche la dignità, e, non a caso, esistono associazioni che, come per le persone che hanno sviluppato altri generi di dipandenza, tentano, con terapie di gruppo e programmi di recupero, di riabilitare i giocatori incalliti ad una vita normale. In questi casi, i primi campanelli d’allarme ad attivarsi sono quelli della famiglia, dal cui bilancio viene attinto il denaro per poter giocare e, spesso, sono proprio le mogli di uomini, lavoratori, impiegati e professionisti di tutti i generi e di tutte le estrazioni sociali, o madri di minori che avvertono il pericolo e si rivolgono alle forze dell’Ordine.

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