Città Spettacolo, vigilia di pazza curiosità

Ci sarà ancora il cantiere aperto e qualche difficoltà per l’ingresso degli spettatori, ma l’importante monumento tornerà ad essere palcoscenico d’eccezione. Un primo successo per Giulio Baffi, direttore artistico dell’edizione 2010, che ha creduto fortemente nel ”miracolo” di ritrovare il magnifico catino del teatro romano. Dopo tante polemiche, si alza finalmente il sipario. «Le polemiche sono il sale quotidiano su tutti gli avvenimenti. Ma senza le polemiche il sipario si sarebbe alzato lo stesso. E comunque non dobbiamo irritarci ed amareggiarci, ma considerarle come uno stimolo in più a fare bene». L’edizione 2010 di Città Spettacolo è etichettata come “la prima dopo trenta”. Qual è la svolta? «Paradossalmente è un passo indietro perché torno all’impostazione data da Gregoretti di sposare la città a Città Spettacolo. Benevento deve essere la città che ospita gli spettacoli ma che accoglie anche tutti i visitatori e gli spettatori che vengono per assistere alle rappresentazioni». Come direttore artistico ha dato grande attenzione alla città di Benevento. «Certamente e non solo per alcuni luoghi di gran fascino che ospiteranno gli spettacoli, ma perché privilegio due discorsi di attenzione alla città: con coloro che operano a Benevento, come gli allievi del Liceo Artistico che ho incontrato e che lavoreranno in piena libertà durate gli spettacoli e che credo saranno i protagonisti del futuro di Città Spettacolo. Il secondo percorso è quello di considerare Benevento come un grande palcoscenico e come un grande motore culturale. Penso, ad esempio, ad un libro Premio Strega da mettere in scena, con la collaborazione di una compagnia teatrale, per il prossimo anno». C’è qualche assenza dal cartellone che le pesa? «Mi è dispiaciuto che Edoardo Bennato abbia scioccamente preferito al festival un concerto, nel giorno di ferragosto, a pochi chilometri da Benevento. Le scelte, si sa, appartengono ai singoli. D’altra parte la presenza di Gino Paoli ed il teatro romano che accoglierà il suo concerto non ci lasceranno dubbi». Qual è lo stato d’animo del direttore artistico a poche ore dal debutto? «È quello di pazza curiosità: piaceranno gli spettacoli? Avremo più consensi che dissensi? Riusciremo a portare la città nello spettacolo? Comunque andrà, già da adesso ringrazio tutti coloro che hanno lavorato e lavorano per la riuscita del festival». La scommessa più difficile che fa con Città Spettacolo? «Che il giorno immediatamente dopo la chiusura del festival, staremo tutti intorno ad un tavolo per parlare di Città Spettacolo 2011, l’edizione trenta + due».

IL MATTINO del 2 Settembre 2010

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