**Cop28: Meloni annuncia 100 mln euro da Italia e stoppa cibi sintetici anche a Dubai**

Dubai, 1 dic. (Adnkronos) – La prima giornata della Cop28 a Dubai è all’insegna di incontri e scambi di vedute per la premier Giorgia Meloni, che prende parte al primo evento sui sistemi alimentari alle prese con i cambiamenti climatici figurando nello stesso panel di interventi del segretario di Stato americano Antony Blinken, arrivato negli Emirati al posto di Joe Biden, rimasto a Washington a sedare problemi interni all’amministrazione statunitense. Ad attendere la presidente del Consiglio una girandola di incontri -vede anche Emmanuel Macron e Rishi Sunak, si ferma per un colloquio con Blinken a margine dei lavori e per un breve colloquio con l’emiro del Qatar-: gli occhi puntati sulla crisi in Medio Oriente tornata a infiammarsi dopo l’ultimo offensiva di Hamas costata la vita a tre persone.

L’incontro con il Presidente israeliano Isaak Herzog -al quale Meloni esprime la solidarietà dell’Italia per il nuovo attentato terroristico che ha messo fine alla tregua umanitaria- segue il bilaterale con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il breve scambio con Narendra Modi, con tanto di studenti e delegati indiani che fermano la premier italiana per un selfie o un saluto, a prova della popolarità guadagnata dopo l’ultimo viaggio a Nuova Delhi, foriero di meme e post che rimbalzano sui social locali e vedono insieme i due leader. Meloni a Dubai vede anche il primo ministro libanese Najib Miqati, a cui chiede come sia la situazione al confine Sud del Paese, a un passo dell’inferno di Gaza, e il primo ministro etiope Abiy Ahmed, con cui parla di investimenti e cooperazione alla pari.

La Cop28 nell’imponente cornice di Expo City si apre con un annuncio roboante, quello degli Emirati Arabi Uniti che destineranno alla lotta al climate change ben 30 miliardi di dollari, mentre 100 milioni andranno al fondo ‘Loss and Damage’. L’Italia, per quel che può, farà la sua parte, mantenendo fede all’impegno per il fondo ai paesi vulnerabili -ovvero danneggiati da un’industrializzazione selvaggia che hanno subito per secoli vedendo altri arricchirsi- devolvendo alla nobile causa 100 milioni di euro. Che rientreranno nella strategia di Roma a più ampio raggio verso i Paesi africani, centro nevralgico del Piano Mattei a cui il governo lavora sin dal suo insediamento. Ma è anche un altro tema caro al suo esecutivo quello che la premier porta, un po’ a sorpresa, sul palcoscenico del più grande summit mondiale sul clima: il dossier della carne coltivata, il ddl Lollobrigida che mette al bando alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti da colture cellulari.

Un cibo che, per Meloni e i suoi, non dovrebbe mai arrivare sulle tavole, in Italia ma anche nel resto del pianeta. “Non voglio andare verso un mondo in cui i ricchi possono mangiare alimenti naturali e ai poveri vanno quelli sintetici, con un impatto sulla salute che non possiamo prevedere: non è il mondo che voglio vedere – parla chiaro la premier -. Il mondo che voglio vedere è un mondo in cui il legame che ha unito la terra e l’umanità, il lavoro e la nutrizione nel corso dei millenni sia preservato e la ricerca sia in grado di aiutare a ottimizzare quel legame”.

Intanto da Roma, a stretto giro dall’intervento della presidente del Consiglio a Dubai, arriva la notizia che il Colle ha promulgato il ddl caro anche a Coldiretti, trasmesso dal governo al Quirinale con una lettera in cui viene messo nero su bianco l’impegno a conformarsi a eventuali osservazioni dell’Europa, allontanando così lo spettro di nuove procedure di infrazione.

Nel suo primo intervento a Cop28, oltre a gettare ombre sulla cosiddetta carne coltivata, Meloni ha anche lodato la dieta mediterranea, “rinomata nel mondo”, dicendosi consapevole del ruolo che l’Italia, “con il suo know-how”, può avere a livello planetario. Nel pomeriggio la premier ha preso parte a un altro panel sull’adattamento ai cambiamenti climatici, rimarcando il ruolo “essenziale” che le banche multilaterali di sviluppo possono giocare purché riformate, ha messo in chiaro. In serata raggiungerà il Dubai Opera House per vedere il concerto offerto proprio dall’Italia, i musicisti della Scala di Milano sul palcoscenico. Non dovrebbe tenere punti stampa, al momento esclusi da Palazzo Chigi, forse complice il fatto che, mentre a Dubai si parla di crisi climatica e surriscaldamento del pianeta, Roma è infiammata dal caso Delmastro -con le opposizioni sulle barricate- e dall’altolà di Gianni Letta alla riforma del premierato.

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