CORONAVIRUS. PROF. SILVESTRI:” LENTAMENTE IN ITALIA I NUMERI MIGLIORANO. STUDIO DI HARVARD SULLA FASE-2

L’OTTIMISMO CHE VIENE DALLA CONOSCENZA

[Bollettino del 17 aprile 2020]A cura del  Prof. Guido Silvestri medico, scienziato e divulgatore scientifico italiano dell’Università di Atlanta – USA.

1. IL NUMERO PIU’ IMPORTANTE
Lentamente i “numeri” in Italia vanno meglio. Questa volta però vorrei ragionare sul numero che mi sto convincendo essere il più importante di tutti. Mi riferisco al numero dei ricoverati in terapia intensiva. Perché è importante? Perché di tutti è il numero più attendibile – infatti i casi confermati dipendono molto dal numero di tamponi che si fanno e persino il numero dei morti ha dato adito a dubbi e polemiche. Invece sul numero dei ricoveri in terapia intensiva c’è poco da discutere, perché quelli sono e basta. In questo senso bisogna osservare che negli ultimi cinque giorni il numero delle persone ricoverate in terapia intensiva è sceso costantemente, in questi termini: 3.442 – 3.260 – 3.186 – 3.069 – 2.936. E’ una discesa lenta, non c’è dubbio, e sappiamo che molti di questi ricoverati purtroppo non ce la faranno, ma è una discesa costante, che indica in modo sempre più convincente che stiamo uscendo dalla parte peggiore dell’epidemia.

2. AGGIORNAMENTO SUI VACCINI
Riassunto sulla situazione attuale, con l’aiuto dell’amico Wayne Koff, presidente di Human Vaccine Project. Ad oggi ci sono ben 78 candidati vaccini per COVID-19 in fase di sviluppo pre-clinico, e cinque in studi clinici di fase-I (sicurezza ed immunogenicità). Questi ultimi sono un vaccino a RNA che codifica per la proteina S (spike) prodotto da Moderna; un vaccino a vettore Adeno-5 che esprime la proteina S prodotto da CanSino Biologicals; un plasmide DNA che codifica per la proteina S prodotto da Inovio Pharmaceuticals; e due metodiche in cui le cellule che presentano l’antigene (antigen presenting cells) sono transdotte con vettori lentivirali che esprimono SARS-CoV-2 (prodotti da Shenzhen Geno-Immune). Da ricordare che SARS-CoV-2 è un RNA virus capace di mutare, ma non ha le zone di ipervariabilità tipiche di HIV, epatite C ed influenza (tutti virus per cui non abbiamo vaccini o li abbiamo di efficacia limitata). Ed infatti vaccini efficaci contro SARS e MERS sono stati dimostrati negli animali. Per la tempistica, lo scenario più ottimistico vede un vaccino con dimostrata efficacia clinica pronto per uso di massa tra 15-18 mesi.

3. A QUALCUNO PIACE FREDDO
Canada ed Australia sono due paesi lontani ma molto simili. Hanno entrambi la stessa popolazione (circa 30 milioni di abitanti) diffusa in un territorio enorme, hanno simili sistemi di governo, una forte tradizione di democrazia e libertà, ed un servizio sanitario pubblico ed universale. Di fronte alla pandemia di COVID-19, Canada ed Australia hanno messo in atto provvedimenti simili di “isolamento sociale” e con tempistica molto simile. Le prime morti da COVID si sono verificate in entrambi i paesi il 9 marzo, ed il 10 marzo c’erano 98 casi attivi in Canada e 107 in Australia. Mandiamo il film avanti a ieri, 16 aprile, e scopriamo che il Canada ha 28.379 casi e 1.010 morti accertate, mentre l’Australia ha 6462 casi e 63 morti. Devo dirvi cosa c’è di molto diverso tra Canda ed Australia? [suggerimento: non mi rifersico alla vicinanza con gli USA oppure agli scambi commerciali con la Cina]. Onestamente non so proprio cosa deve fare, questo poveretto di virus, per convincerci che a lui, a differenza di Marilyn Monroe, piace freddo.

4. CONTAGI TEDESCHI
Nel link in fondo vedete il mio amico Hendrik Streeck, medico e scienziato berlinese che ha passato 10 anni ad Harvard ed è tornato in Germania per dirigere l’Istituto di Virologia alla Università di Bonn. Hendrik è un leader della ricerca su COVID-19 in Germania, ed ha esaminato le modalità di trasmissione del virus in mille persone infettate ad Heinsberg, che è un epicentro dell’epidemia tedesca. Il risultato, molto interessante, è che ogni singolo caso può essere ricondotto a contati stretti (famiglia, convivenza, ospedali, case di riposo) mentre NESSUN CASO viene da ristoranti, parrucchieri, supermercati e negozi vari. Inoltre Hendrik e i suoi hanno cercato ripetutamente il virus in maniglie, porte, telefoni e bagni pubblici, senza mai trovarlo. Questo è in accordo con i dati di Wuhan, dove quasi tutti i casi erano legati a clusters familiari. Come dice il grande Lopalco, questo virus contagia molto non perché sia diabolicamente infettivo, ma perché trova moltissimi suscettibili (in altre parole: c’è poca immunità tra la popolazione).

5. STUDIO DI HARVARD SULLA FASE-2
In questi giorni abbiamo parlato molto di “riapertura”, di fase-2, e di transizione pandemia—endemia. Su questo Roberto Burioni ed io abbiamo diffuso due giorni fa una proposta a cui hanno aderito numerose associazioni mediche e società scientifiche. Ieri la prestigiosa rivista Science ha pubblicato un articolo di Lipsitch, ad Harvard, in cui si descrive la stessa cosa… cioè la necessità di monitorare nella popolazione sia le infezioni attive (con tamponi) che l’immunità (con test sierologici). Il tutto per acquisire dati che guidino una risposta flessibile al possible ritorno del virus alla fine del 2020.

Prof. Guido Silvestri medico, scienziato e divulgatore scientifico italiano. Professore ordinario e capo dipartimento di Patologia alla Emory University di Atlanta, direttore della Divisione di Microbiologia e Immunologia allo Yerkes National Primate Research Center, e membro dell’Emory Vaccine Center.

 

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