E proprio su questo fatto, il coordinamento provinciale del Pdl, in una nota, spiega che «l’europarlamentare, il senatore, tre deputati, l’unico consigliere regionale, venti sindaci, oltre cento tra assessori e consiglieri comunali del territorio, quattro consiglieri del capoluogo, i consiglieri provinciali, i coordinatori comunali ed i vicari, la quasi totalità del coordinamento provinciale, sono tutti rimasti fedeli al Pdl e al progetto del presidente Berlusconi». E dopo questa premessa il coordinamento si dice «non sorpreso o stupito da una scelta che ora è stata ufficializzata ma che da mesi era già stata compiuta, allorquando gli stessi consiglieri persero in malo modo il confronto per le regionali e non facendosene una ragione iniziarono ad utilizzare toni e modi scorretti nei confronti del Pdl e della sua dirigenza». «In democrazia contano i numeri – conclude la nota del coordinamento – e questi consiglieri, che dal 2001 hanno perso tutti gli appuntamenti elettorali, evidentemente non l’hanno capito, ma pur mutando nome il risultato per loro non cambierà. Peggio ancora se dovessero guardare a qualche vecchio arnese della sinistra comunista».
IL MATTINO 25 Ottobre 2010
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