Dieta mediterranea sta scomparendo tra giovani

La interconnessione tra alimentazione e inquinamento e la creazione di un database che, grazie all’impegno dei Medici di Medicina generale, veri protagonisti sul territorio, possa contribuire alle ricerche nel campo della prevenzione. Sono questi gli obiettivi che si prefiggono i promotori della tavola rotonda, cooperativa “Samnium Medica” ed il centro di ricerca “Neuromed”, sul tema “Guadagnare Salute & Dieta mediterranea”. Esperti come il professor Giovanni De Gaetano (Dipartimento Epidemiologia e Prevenzione IRCCS Neuromed) e Andrea Baldanza (vice presidente vicario del Comitato Scientifico dell’ Osservatorio Agromafie, presieduto dal procuratore Gian Carlo Caselli), oltre a docenti delle università di Benevento e Napoli, si confronteranno domani (ore 9) a Benevento con i vertici di Coldiretti (Gennaro Masiello) e Slow Food Campania – Basilicata (Mimmo Pontillo). “Stiamo parlando di qualcosa che il mondo intero da anni osserva con interesse e studia assiduamente – anticipa Giovanni De Gaetano – Le evidenze scientifiche sono ormai chiare, e ci mostrano come questo stile di vita, dichiarato Patrimonio dell’Umanità, sia uno degli strumenti più efficaci per una corretta prevenzione di patologie importanti. E da tutto il mondo guardano qui, nel Sud dell’Italia, dove è il vero cuore della Dieta mediterranea, dove Ancel Keys, il medico americano che la scoprì, avviò i suoi primi studi. E’ stata una lunga strada scientifica che oggi vogliamo far tornare con sempre maggior forza nella sua terra. Una necessità inderogabile, perché i nostri studi, sia il Progetto Moli-sani che il Progetto INHES, mostrano come proprio nel Sud dell’Italia queste abitudini si stiano perdendo, soprattutto tra i giovani”. “I ricercatori e i medici, quindi, devono essere in prima linea, per i loro pazienti e per il Sistema sanitario nazionale, che nella prevenzione ripone le sue più grandi speranze”, conclude De Gaetano.

ARTICOLI CORRELATI