Usura. Sequestro per oltre 500 mila euro

 

Nella mattinata odierna personale della Divisione Anticrimine della Questura ha eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Benevento, sezione Misure di Prevenzione a carico di un soggetto residente in San Giorgio del Sannio.

 

Nella fattispecie, il provvedimento cautelare ha riguardato due immobili nella disponibilità del soggetto colpito, ubicati nel comune di San Giorgio del Sannio, tra cui la villa dove costui risiede con il suo nucleo familiare ed un altro appartamento.

Da una prima stima, si calcola che il valore degli immobili possa aggirarsi intorno ai 700 mila euro.

 

L’attività istruttoria svolta dalla Polizia di Stato ha evidenziato all’attenzione dell’organo giudicante, il profilo criminale del proposto, cristallizzato in atti quale personaggio di rilievo nell’ambito del contesto criminale beneventano.

Dalle più recenti risultanze investigative condotte a carico del proposto, per le quali costui era stato colpito da provvedimento cautelare, in quanto gravemente indiziato dei reati di usura e tentata estorsione ai danni di un imprenditore locale, è emerso che la vittima era costretta a pagare gli interessi usurai sulla somma capitale attraverso il pagamento di cambiali mensili intestate alla moglie del proposto ed utilizzate dalla stessa per il pagamento del prezzo di acquisto di un immobile ubicato nel comune di San Giorgio del Sannio.

Successivamente la stessa donna ha provveduto ad intestare fittiziamente il predetto appartamento ad altre due donne, che hanno svolto il ruolo di prestanome.

In merito al secondo immobile oggetto di sequestro, ossia la villa abitata dallo stesso proposto, gli accertamenti istruttori hanno evidenziato la ininterrotta e piena disponibilità del bene da parte del medesimo sin dall’anno 1991, nonostante la titolarità della proprietà sia cambiata nel corso degli anni e mai in capo al soggetto colpito, fino al 2015 quando costui è diventato anche intestatario.

É altresì emerso che, a fronte di tali possidenze, la capacità reddituale lecita degli appartenenti alla famiglia è inconsistente e del tutto incompatibile con l’acquisto dei fabbricati rientranti nella sua disponibilità.

 

Valutando positivamente le conclusioni formulate nella proposta avanzata da questo Ufficio e nelle more della futura udienza camerale, propedeutica alla eventuale adozione del provvedimento di confisca, il Tribunale ha ritenuto di deliberare in via cautelare imponendo il vincolo del sequestro sui beni individuati.

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