Europee: Pd apre percorso verso voto, nodo candidatura Schlein/Adnkronos

Roma, 7 dic. (Adnkronos) – Il Pd apre ufficialmente il dossier delle europee. La prossima settimana a Roma, il 15 e 16 dicembre, si terrà una Conferenza sull’Europa a fare da apripista al percorso verso il voto di giugno. Un’iniziativa programmatica con al centro gli interventi di alcuni ospiti d’onore: Romano Prodi, Enrico Letta e Paolo Gentiloni. Un primo step sui temi prima di passare a quello sulle candidature con il nodo ancora aperto sull’eventualità di una candidatura di Elly Schlein a capolista. Ipotesi discussa in queste settimane, in parallelo a quella a destra su una possibile analoga candidatura della premier Giorgia Meloni.

La segretaria dem ha sempre glissato sul punto anteponendo i temi e le priorità della campagna. Questo lo spirito della Conferenza della prossima settimana annunciata da Schlein nella Direzione del 5 ottobre scorso. “Ai primi di dicembre -spiegava- faremo una grande conferenza sull’Europa e dobbiamo chiamare a raccolta la nuova generazione di europei. E’ un percorso che deve portarci a elaborare una proposta forte del Pd sul futuro dell’Italia, alternativa alle proposte delle destre, e da proporre alle altre forze di sinistra europee. Lo faremo in nome e nel ricordo del nostro amato David Sassoli”.

L’iniziativa cade quasi in contemporanea con quella di Atreju, alla quale Schlein era stata invitata e ha deciso di non partecipare. “Sarà una prima grande due giorni sull’Europa -spiega il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano, che sta organizzando l’evento a Metropolis- e no, non partecipiamo ad Atreju perchè siamo molto più impegnati sull’Europa perchè ci preoccupa il futuro dell’Ue. Come dice Prodi non sono in gioco solo i prossimi anni, ma il prossimo secolo”.

L’appuntamento per la Conferenza del 15 e il 16 dicembre è agli ex-studi cinematografici sulla Tiburtina a Roma. Venerdì ci sarà una sessione programmatica con tavoli tematici e poi sabato mattina gli interventi di Prodi, Letta e Gentiloni. A seguire ci sarà l’assemblea nazionale del Pd convocata da Schlein per inaugurare il percorso programmatico verso le europee che prevede, tra l’altro, lo svolgimento in Italia nei primi mesi del prossimo anno del congresso Pse in vista del voto di giugno.

In mezzo ci sarà da definire la griglia delle candidature. A partire appunto dalla eventuale presenza di Schlein. Un dossier che si intreccia con quello delle amministrative 2024. Diversi sindaci uscenti hanno già dato disponibilità a correre da quello di Pesaro, Matteo Ricci, a Dario Nardella a Firenze, Antonio De Caro a Bari, si parla di Matteo Biffoni, primo cittadino di Prato, e di Giorgio Gori a Bergamo. Oltre ai governatori Stefano Bonaccini e Michele Emiliano.

Una partita complicata. Anche per le tensioni locali di questi giorni. La rinuncia alla primarie ha causato polemiche dalla Sardegna, dove Renato Soru è una spina nel fianco per Alessandra Todde dei 5 Stelle sostenuta dal Pd, a Firenze dove la situazione è ancora più tesa e frammentata. Qui la maggioranza dei dem locali ha scelto Sara Funaro, assessore della giunta Nardella, come candidata a sindaco. Una decisione che ha provocato uno strappo con Matteo Renzi: Iv è pronta a schierare Stefania Saccardi, vicepresidente della regione, che ha invitato Cecilia Del Re (che aveva chiesto di correre ai gazebo con Funaro) a fare loro due delle primarie ‘riformiste’. In tutto questo Tomaso Montanari, il cui nome era uscito spinto dai 5 Stelle, lancia l’idea di una lista civica.

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