IACP.Del Vecchio: l\’Istituto oggi è una casa di vetro. No a strumentalizzazioni politiche.

Attorniato dai sub commissari Farina,Cuomo,Calvanese e Scala, il Commissario dell’Iacp Nino Del Vecchio ha presentato il nuovo programma di interventi dell’Istituto, ha anche affrontato in chiusura il problema relativo all’annosa questione della proprietà di oltre seicento appartamenti.
Del Vecchio in apertura ha sottolineato che l’Istituto in quest’ultimo anno ha proceduto all’inventario del patrimonio ed alla determinazione della situazione economica il cui debito ammonta a svariate migliaia di euro, ed alla schedatura di tutti gli inquilini.Tutto ciò ha sottolineato Del Vecchio grazie al lavoro in sinergia dei subcommissari e dei funzionari. Nell’Istituto c’è un nuovo modo di lavorare e soprattutto con una gestione non certamente disinvolta.
Il Commissario ha poi illustrato il programma dell’Ente che nonostante il grave handicap deficitario ha il dovere di perseguire lo scopo primario quello di affrontare e cerare di risolvere i problemi dei cittadini e non già quello elettoralistico di sindaci e candidati.
In città Del Vecchio ha evidenziato che c’è esigenza di abitazioni per i meno abbienti. Ha parlato dei 162 assegnatari in attesa di un alloggio, del recupero di circa 30 appartamenti in città ed in provincia, dell’inizio dei lavori per i problemi sorti a Reino a causa di un dissesto idrogeologico, dell’intervento di Housing sociale venuto fuori dal Puc del Comune di Benevento
L’Istituto ha ottenuto 5milioni dalla Regione per la messa in sicurezza ed il risanamento del patrimonio abitativo. Tale somma permetterà interventi straordinari, e non già di manutenzione ordinaria, ma soprattutto con 600mila euro, ha sottolineato con una certa commozione, è stata ridata  la libertà a tutti quei prigionieri in casa, eliminando barriere architettoniche e posizionando ascensori, scale mobili ed altro.
In chiusura, con l’intervento anche del subcommissario Pietro Farina, è stata fatta ancora una volta chiarezza sulla vicenda del famoso bando del 1990. Dal punto di vista dell’istituto, chiamato solo a rispondere sul  problema tecnico burocratico sono incorso incontri alla Regione, ricerche di soluzioni giuridicamente percorribili, alla presenza anche di sentenze passate in giudicato in conflitto tra loro. E’ stato richiesto un parere all’Avvocatura regionale sul problema, ma è ed è stato ribadito, un problema che solo la politica può risolvere e per la qualcosa i vertici dell’istituto sono a completa disposizione, auspicando l’intervento di tutti i rappresentanti.

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