Il francese Mounard in anteprima: \”Sono felice perchè ritrovo mister Galderisi ed un grande pubblico come quello beneventano\”

Era il sogno di "mezz’inverno" Galderisi che con lui è convinto di aver inserito un tassello importantissimo nel mosaico giallorosso che si è andato a creare nel tempo. Un francese con tanta gavetta alle spalle ed altrettanta fantasia da mettere al servizio dei compagni di squadra in quel che resta di una stagione finora buona, ma non eccellente visto quanto corre la Nocerina. Domani pomeriggio svolgerà il primo allenamento con la maglia del Benevento, ma sarà nel capoluogo già dalla tarda mattinata.
Quella proposta qui di seguito è la sua prima intervista in giallorosso; il nuovo acquisto del club racconta aspettative e stati d’animo con i quali si appresta ad affrontare la nuova avventura in terra sannita.
David, iniziamo con la domanda meno originale ma immancabile quando si tratta di intervistare un nuovo acquisto…Come ti senti dopo la firma?
Sono molto, molto felice. Conosco il pubblico di Benevento e mi ha sempre impressionato. Conosco la Società e so che è una società ambiziosa, proprio come me. Sono uno che scende sempre in campo per vincere e quindi credo molto all’obiettivo finale. Non vedo l’ora di dare il mio contributo alla causa.
A questo punto è d’obbligo chiederti se credi al primo posto che dista nove punti: tanti o pochi?
Assolutamente pochi. Ho visto i dati e non ho potuto fare a meno di notare che la Nocerina non ha mai avuto un calo. Tutti hanno un calo in una stagione, è impensabile che non si fermino. Credo al primo posto ma molto dipenderà anche da noi: dobbiamo crederci fino alla fine.
Hai avuto sempre a che fare con piazze importanti, sei pronto ad incontrare anche il pubblico giallorosso?
Prontissimo. Benevento è una piazza che mi ha smpre impressionato. Vidi in tv la finale play off contro il Crotone e la cornice era straordinaria. Lo stadio era pieno e c’era tanto entusiasmo, spero di vivere presto un’atmosfera simile.
Con Galderisi hai un ottimo rapporto, è stato lui a volerti fortemente. Vuoi spendere qualche parla sul mister?
Dico solo che è un’ottima persona sia sotto il punto di vista umano che professionale. Tratta tutti gli atleti allo stesso modo e soprattutto li tratta da uomini prima che da professionisti. Una persona intelligente e preparata. Sono contento di tornare a lavorare con lui. A Foggia, quando arrivò, ci trovavamo in zona play out. Disputammo un girone di ritorno pazzesco e raggiungemmo i play off. Gran parte del merito va attribuito a lui.
Parliamo della disposizione tattica che preferisci. Meglio dietro le punte o esterno?
Nella mia carriera mi sono sempre ripetuto una cosa: l’importante è giocare. Nel Mons, in Jupiler League, giocavo centrocampista centrale. A Gallipoli, invece, ho vinto il campionato da esterno. Sono a disposizione del mister, non ho vizi tattici e sono disposto a sacrificarmi. Ho voglia di mettermi in gioco.
A Siena non hai trovato molto spazio però, nonostante questo spirito. Come mai?
Eravamo troppi ed il mister (Antonio Conte ndr.) non mi ha dato nessuna opportunità. Pensa che avevo ben 6 giocatori che mi precedevano nelle gerarchie e se avessi voluto giocarmela da esterno la concorrenza aumentava a 12 atleti. Impensabile essere visto in situazioni simili.
Conoscevi già qualcuno dei nuovi compagni di squadra?
Li conosco di fama, di nome, ma personalmente conosco solo Zito che ha effettuato la preparazione pre-campionato con me al Siena. Abbiamo un organico di altra categoria e sono molto ottimista per l’immediato futuro.
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