La «bomba giudiziaria» che la procura di Santa Maria Capua Vetere ha trasmesso a Napoli

Clemente Mastella e l’Udeur campano nell’occhio del ciclone. «Più di 100 episodi da contestare, con un capitolo consistente sulle toghe sporche, un altro sulla spartizione di appalti e infine un filone sulle gare pilotate per i depuratori che dovevano salvare la Campania dall’inquinamento»: è questo il contenuto di un’inchiesta del settimanale l’Espresso in edicola venerdì, incentrata sulla «bomba giudiziaria» che la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha trasmesso ai colleghi di Napoli per l’inchiesta sull’Udeur campano che coinvolge l’ex ministro della Giustizia Clemente Mastella e la moglie Sandra Lonardo. «SPINTARELLA» – Secondo il settimanale, si tratta di «materiale grezzo, che deve essere ancora vagliato e tradotto in ipotesi di reato. O fascicoli in fase di completamento, come quello sui presunti giudici corrotti». L’Espresso infatti collega il contenuto di alcune intercettazioni – di cui il settimanale riporta alcuni stralci – con la nomina di decine di nuovi capi degli uffici giudiziari. In altri termini molti magistrati – secondo l’Espresso – sarebbero stati pronti a contattare i «luogotenenti» dell’ex Guardasigilli (il consuocero Carlo Camilleri e Vincenzo Lucariello, ex netturbino poi andato in pensione come segretario generale del Tar): alcuni «invocavano una spintarella, altri chiedevano un aiuto concreto. A leggere gli atti, venivano indicate due strade: quella maestra passava per il Csm, l’organo di autogoverno della magistratura. E quella secondaria usava il bypass dei ricorsi amministrativi: Tar prima e Consiglio di Stato poi». Negli ambienti della giustizia amministrativa Lucariello «vantava e dimostrava di avere agganci potenti», tra cui il neo eletto presidente del Consiglio di Stato, Paolo Salvatore. I due – secondo le indagini dei pm capuani – si sarebbero incontrati, dopo l’invio dei primi provvedimenti, in un’area di servizio sull’autostrada Roma-Napoli, ignorando di essere pedinati dai carabinieri. Tra le intercettazioni riportate da l’Espresso ce ne è una tra Lucariello e il gip di Napoli Renato Vuosi che al suo interlocutore riferisce di un incontro avuto con Mastella per chiedergli una «sistemazione» negli uffici giudiziari di Salerno. ARRESTI – Sempre secondo l’Espresso, il pm di Santa Maria Capua Vetere Alessandro Cimmino, che assieme a Maurizio Giordano ha condotto l’inchiesta sui presunti illeciti compiuti da esponenti dell’Udeur in Campania, aveva valutato l’ipotesi di chiedere l’arresto anche per Clemente Mastella. QUERELA – L’ex Guardasigilli però non ci sta: per questo ha dato mandato ai suoi legali di querelare, «con ampia facoltà di prova», il settimanale l’Espresso. Lo rende noto un comunicato dell’Udeur. «In particolare – spiega la nota – il leader del Campanile precisa di non essersi mai occupato di appalti e, quanto alle nomine di cui parla il settimanale, solo la cinica cattiveria che da tempo viene utilizzata nei suoi confronti e l’ignoranza giuridica possono falsamente rilevare che le nomine siano una sua prerogative e non del CSM. Al ministro – conclude l’Udeur – compete solo il concerto che nella sua attività non ha mai negato». www.corriere.it

ARTICOLI CORRELATI