Lettera di Natale di un medico sannita al Covid

 

Tra i tanti accadimenti succedutisi in questo 2020 quello che mi ha colpito di più, anche se di striscio, è l’avere fatto conoscenza con un essere sgradevole, nato pochi mesi prima la sua apparizione nel nostro Continente. Io ho conosciuto lui, ma lui ha conosciuto me e quelli come me, definiti “eroi con in camice bianco”, che gli stanno dando filo da torcere. Inizialmente questo personaggio, dai tratti asiatici ed un po’ timido, forse anche a causa nostra, a poco a poco ha acquisito sicurezza diventando arrogante e, infine, molto pericolo. Ancora oggi, poco conoscitori delle sue abitudini, per quanto qualcuno cerchi di caratterizzarlo, venendo smentito alla velocità di un battito di ali, noi lo stiamo facendo entrare nelle nostre case, sebbene non sia Mamma Rai, gli stiamo facendo attraversare tutta la Nazione, anche se non è Trenitalia, gli abbiamo dato la possibilità di creare un clima di terrore, per quanto tutto questo non sia un film horror. Lui ha agito e continua ad agire in maniera indisturbata e subdola, regalandosi un pezzo di storia anche se, me lo consenta, non ha un grosso cervello, tutt’altro, ricorda un kamikaze.  Si perché, a differenza del suo collega Lentivirus (noto ai più come virus dell’AIDS) che, trovando casa in un piccolo linfocita, tutt’oggi, a distanza di quasi quarant’anni, rappresenta ancora una minaccia reale, lui muore con il suo ospite o grazie alle difese immunitarie, quando sono geneticamente predisposte alla vittoria. Inoltre, mentre il primo non fa distinzione di specie, prediligendo i giovani, lui si accanisce vigliaccamente sui più deboli.Tuttavia, ha capito che la vita si è fatta dura nel nostro mondo e lo sarà ancora di più quando a breve ci inoculeranno parte di lui stesso, programmata per difenderci non più per offenderci. Questa nuova arma ne lascerà solo un ricordo, triste, ma pur sempre un ricordo. Il nostro dono di Natale. E siccome siamo generosi, gli diamo quattro possibilità di scelta. Le teniamo in freddo per lui. Decida, senza essere scortese, quale si confà meglio alla sua estinzione. Alla luce di tutto ciò, dico io, non era meglio se rimanevi nelle narici di qualche pipistrello o nascosto in qualche polverosa provetta di qualche sperduto laboratorio clandestino? (mi assumo la responsabilità di questa illazione). Evidentemente, il tuo carattere mutevole e curioso ti ha proiettato verso altri orizzonti in cerca di gloria e fama e ti sei ritrovato schiacciato dalla tua stessa sete di successo. Potevi essere uno strumento per la scienza piuttosto che di morte. Hai preferito essere un antieroe e ci hai fatto arrabbiare. Ora ti sistemiamo per le feste. Una sola cosa, però, ti va riconosciuta: avere messo a tacere, spero per sempre, le voci di quelli che gridando no-vax sono solo la negazione della scienza, un pericolo maggiore del tuo, figlio dell’ignoranza e dell’opposizione a prescindere. In conclusione, caro nemico, in attesa del tuo commiato ti auguro una brutta fine 2020 ed un mai inizio 2021. Invece, invito tutti i miei consimili, in prossimità dell’anno nuovo, ad aprire le finestre non per gettare il vecchio ma, cambiando prospettiva, per fare entrare l’amore, la speranza, la salute ed i sogni, insomma tutto quello che il nostro personaggio ci ha tolto e che dubito riuscirà ancora a fare. Questa volta, chi l’avrebbe mai detto, per l’anno prossimo e solo per il 2021, pensiamo tutti in “negativo”.

Auguri

Luca De Lipsis

Anestesista per amore

Scrittore per passione

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