Paoloni lo racconta quando parla di Inter-Lecce, la partita "del bluff", in cui il portiere dice di essersi finto Daniele Corvia, attaccante del Lecce, parlando con Massimo Erodiani, il titolare delle agenzie di scommesse di Pescara. Su Inter-Lecce del 20 marzo scorso, il gruppo dei bolognesi, per l’accusa capeggiato da Beppe Signori e di cui faceva parte il commercialista Francesco Giannone, aveva investito 150.000 euro. La combine salta e l’organizzazione pensa di recuperare i soldi con Benevento-Pisa del giorno successivo.
Paoloni fa mettere a verbale: "Sia Giannone che Erodiani mi avevano rappresentato che c’era l’esigenza di recuperare la somma perduta nel più breve tempo possibile e quindi era necessario un mio intervento già nel Benevento-Pisa che sarebbe stata giocata il giorno successivo. Io mi sono spaventato e pertanto ho apparentemente acconsentito a prestarmi a quanto richiesto. Dissi pertanto che avrei contattato alcuni giocatori del Pisa (in un secondo momento parlai di Favasulli e Carparelli, credo)".
Nell’interrogatorio Paoloni prosegue: "In un primo tempo Erodiani sembrava propenso ad una vittoria del Pisa, ma in un secondo tempo a parole ci siamo accordati appunto sull’over". La partita finirà 1-0 "e io ho giocato come avevo giocato tutte le altre gare, impegnandomi al massimo. La situazione ovviamente è peggiorata perché non si è realizzato l’over. Peraltro i miei interlocutori pensavano che io li avessi presi in giro in quanto ero risultato il migliore in campo".
TGCOM
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