**Pd: Schlein smorza tensioni, intanto Calenda ‘chiama’ riformisti dem**

Roma, 11 set. (Adnkronos) – La chiusura della festa dell’Unità a Ravenna abbassa il livello di tensione tra i dem. Elly Schlein ieri ha usato un registro più ‘inclusivo’ dopo la risposta secca alla festa del Fatto -“forse era sbagliato l’indirizzo prima”- parlando degli addii in Liguria. Un commento rimbalzato nelle chat della minoranza. E il cambio di toni viene apprezzato. Purchè, si spiega, non resti solo un’enunciazione. “Le parole restano parole se non seguite dai fatti”, dice un dirigente della minoranza all’Adnkronos. La richiesta è quella di maggiore pluralismo e collegialità. E non è novità.

Un clima in cui Carlo Calenda, oggi a Genova per ‘celebrare’ il passaggio dei 31 dem ad Azione, affonda il colpo: “Se domani i riformisti del Pd, invece di stare dentro aspettando il prossimo cambiamento del segretario trovassero il coraggio che hanno avuto loro di costruire un partito veramente riformista, repubblicano e liberaldemocratico, saremo un pezzo avanti”. Chi continua a lavorare per evitare un simile scenario è Stefano Bonaccini. “Io credo che Elly Schlein stia lavorando bene”, ha oggi detto in tv.

Dal salario minimo alla sanità, la minoranza condivide le battaglie portate avanti da Schlein. “Sulla sanità si può fare un ottimo lavoro”. Ma, aggiunge Bonaccini, “il partito deve essere plurale, più grande, per far sentire tutti a casa loro. Altrimenti il rischio è che guardandoci allo specchio, definendoci duri e puri, poi ne perdiamo una parte. Ma io ho fiducia che lavorando così ce la faremo”.

Sullo stesso mood, Graziano Delrio: non si può dare l’idea “che nel Pd si decide a colpi di maggioranza. Io ascolto molto le persone e sento un disagio che non vorrei si tramutasse in scelte sbagliate come è stata quella dei dirigenti liguri”, avverte. Per Stefano Graziano il messaggio è stato recepito: “Schlein ha detto parole chiare sul Pd, un partito aperto, pluralista e generoso”.

E sulla battuta di Schlein sulla sinistra – “non so sia una colpa” esserlo, ha detto ieri- interviene Bonaccini: “Io sono un uomo di sinistra e sono orgoglioso di quella storia, però ci sono milioni di italiani che non si definiscono di sinistra ma non vogliono andare a destra. Io oltre a rivendicare i miei valori vorrei anche vincere qualche elezione. Io non mi accontento del 20%, come non si accontenta Elly”.

E per riuscire a vincere servono anche le alleanze. Come i 5 Stelle che per Bonaccini sono ormai nel campo del centrosinistra. “La nostra gente non ha più voglia più di perdere, bisogna unire le idee. E quando ho parlato di queste battaglie comuni” al dibattito con Giuseppe Conte alla festa dell’Unità “ci sono stati gli applausi più forti”.

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