Pepe ok, ma la coalizione va tutelata

Solo che ha dovuto registrare e prendere atto pure di opinioni diverse, il che significa che democraticamente la scelta potrà avvenire tramite primarie, che consentono di individuare il candidato più condiviso possibile. Primarie, dunque: quale potrebbe essere il termine ultimo per le candidature a sindaco di Benevento? «L’indizione delle primarie per la scelta del candidato sindaco rappresenta l’ultima tappa di un percorso più complesso che deve, necessariamente, partire dalla coalizione, passando per il programma di governo per il prossimo quinquennio. Solo dopo aver compiuto questi due passaggi, la coalizione individuerà il criterio per la scelta del candidato sindaco. Ove la coalizione si determinasse per la indizione delle primarie, le stesse potrebbero svolgersi o alla data del 23 gennaio, come stabilita dalla direzione nazionale del PD, o alla diversa data che la coalizione di centrosinistra intenderà fissare». Lei ha sempre detto che Fausto Pepe sarebbe stato riproposto. Pare che glielo abbia confermato pure nel corso di una cena a due. Ha cambiato opinione? «Premettendo di non aver mai cenato «vis a vis» con il sindaco, confermo l’opinione espressa in primavera. Ma le opinioni personali devono sempre inscriversi in un quadro generale di condivisione che trascende il singolo perchè investe un progetto politico. Se un’opinione resta isolata o è fortemente contrastata con argomentazioni politiche, nessuno può evitare di prenderne atto perché significherebbe aprire una lacerazione nel partito e nella coalizione che francamente va evitata. In ogni caso il ragionamento non è stato ancora affrontato in termini conclusivi ed io credo che il compito della coalizione, a prescindere dalla guida della stessa, sia quello di preservare l’unità di tutte le sue componenti a qualsiasi costo». Iadanza non ha escluso alleanze con Viespoli al ballottaggio: è pure la sua posizione? «Siamo alle battute iniziali della vicenda e già si è tanto bravi da immaginare alleanze per il ballottaggio. Francamente mi pare eccessivo programmare scenari che, fino alla data delle amministrative, potrebbero subire notevoli modificazioni anche sulla scorta di quanto avverrà dopo il 14 dicembre. Credo che qualsiasi dirigente politico, dotato di buon senso ed avvedutezza, non possa non valutare i mutamenti di scenario politico che interverranno». L’assessore alle Attività produttive continua ad amministrare assieme al sindaco uscente: quale discontinuità può garantire? «Non reputo giusto considerare eventuali primarie come una sorta di giudizio universale. Esse, ove si svolgessero, dovrebbero essere caratterizzate da alto senso di civiltà e di responsabilità e costituire un’occasione di crescita e di confronto. Non vedo una grande contraddizione tra l’attuale sindaco e chi ha con lui collaborato per l’intero mandato amministrativo: l’assessore è un delegato del sindaco non un cameriere del predetto e può, naturalmente, avere idee diverse progetti diversi, sensibilità diverse ed essere punto di riferimento di molti altri amministratori e di moltissimi cittadini. Pietro Iadanza ha dichiarato la disponibilità ad essere punto di riferimento di un progetto politico e non ha mai posto questioni di ambizione personale, peraltro entro certi limiti del tutto lecite in politica. Iadanza è un professionista conosciuto ed affermato, un amministratore di lungo corso, soprattutto un galantuomo. Tuttavia considero prematura ogni decisione». In sintesi, meriti e demeriti dell’amministrazione Pepe. «L’amministrazione comunale ha numerosi meriti che, sovente, per un deficit comunicativo, non è riuscita a veicolare nell’opinione pubblica. Deve completare il programma di mandato con l’adozione di significativi provvedimenti che la città da anni attende. È inutile elencare gli eventuali demeriti perché ciascuno di noi è perfettibile e, dunque, sarebbe ingeneroso compilare elenchi. Certamente una gestione più collegiale avrebbe fatto registrare qualche passo ulteriore in avanti, ma devo anche dire che l’Amministrazione, nel suo complesso, ha agito con impegno in condizioni esterne di estrema difficoltà». Regione Campania: Caldoro dice di essere ancora frenato dai guasti prodotti dal governo Bassolino. Ma i fondi europei non si possono erogare? Ed il Pd che ha fatto per sollecitarlo in tal senso? «Il centrosinistra ha pagato in termini di consenso per l’ultima fase dello scorso governo regionale. Oggi, i cittadini campani mettono alla prova il nuovo governo regionale di centrodestra che, ad otto mesi dal voto, continua a ripetere la litania di Bassolino e del Patto di Stabilità. Ma, terminata oramai la luna di miele con gli elettori, la Giunta Caldoro deve saper proporre un progetto di governo serio e credibile. Fino ad ora si è segnalata per le lacerazioni interne e per la totale assenza di idee. Quanto alla erogazione dei fondi europei, a prescindere dalle sollecitazioni costantemente rivolte al governo regionale, mi pare di aver capito che si vorrebbe rimodulare l’agenda 2007-2013. Ma gli orizzonti oramai sono molto limitati perché a nostra disposizione vi sono soltanto due anni». Le proteste e le vertenze sono all’ordine del giorno. «Sono vivamente preoccupato per i lavoratori a vario titolo dipendenti della Regione o delle Società da questa controllate o collegate che non ricevono retribuzioni da mesi. Ancor più preoccupato sono per i Comuni costretti ad anticipare le rate di mutuo della legge 51 o che hanno indetto gare di appalto sulla base di decreti provvisti di copertura finanziaria, oggi congelati con improvvido decreto del Presidente della Giunta Regionale. È a rischio l’intero sistema poiché i Comuni, le Province, le Comunità Montane non ricevono fondi già programmati, le imprese sono al collasso e le famiglie hanno perduto perfino quelle misure minime di coesione sociale ad esse assegnate dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra».

IL MATTINO del 5 Dicembre 2010

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