Precari: ad Izzo e Mazzoni chiediamo risultati concreti

E’ un anno che sentiamo parlare di
progetti, P.O.R. e P.A.S., che ci promettono soluzioni e da oltre un anno siamo
puntualmente disillusi. I progetti, cadenzati e di breve durata, tra l’altro
annunciati e solo parzialmente attuati, costituiscono un palliativo e non una
soluzione. Sarebbe opportuno pertanto, fissare un incontro in cui oltre una
delegazione di precari di tutte le province campane, siano presenti anche il
Presidente della regione Caldoro, l’Assessore all’Istruzione Miraglia, il
Ministro Gelmini o un suo portavoce, e in cui vengano delineati con maggiore
chiarezza e in maniera più dettagliata, in che modo si vuole procedere per
risolvere la vertenza dei precari della scuola in via definitiva. Siamo oramai
disillusi : il salvaprecari di fatto non ha salvato i lavoratori della scuola a
tempo, i progetti annunciati lo scorso anno sono stati insufficienti e non
risolutivi, i posti Regionali non hanno soddisfatto i tagli effettuati a
determinate discipline, il Miur ha  da poco bloccato e ridotto  i posti in
deroga sul sostegno con la conseguenza che vengono messe a rischio le
utilizzazioni e le assegnazioni provvisorie , l’inizio delle attività
scolastiche e l’azzeramento degli incarichi annuali. Comprensibile la voglia di
costruire, ma di fronte a tali evidenze sconcertanti, chiediamo a coloro i
quali si sono fatti portatori di cambiamento e di parole di solidarietà  di
venire presso il nostro presidio, di ascoltare le nostre proposte e le nostre
richieste e soprattutto di cercare in tempi rapidi di organizzare un tavolo
tecnico come da noi avanzato. Le colleghe Daniela Basile e Monica Sateriale
sono in sciopero della fame da 8 giorni e sono intenzionate ad andare avanti
fino a quando  le Istituzioni Regionali e quelle Governative non faranno un
passo in avanti e apriranno un dialogo costruttivo con i precari della scuola.
Ci auguriamo di tutto cuore che vengano accolte le richieste avanzate, anche
perchè, sarebbe opportuno che non si arrivi più a tali forme di lotta per
essere ascoltati e che il cambiamento annunciato ieri sia davvero reale.

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