Punti di……….. svista: Intellettuali lasciati dalla politica.

Zarro testualmente scrive  “alla luce dei profondi cambiamenti intervenuti nella mentalità collettiva e nei comportamenti pratici degli individui,alla luce di cambiamenti intervenuti sulla scena storica contemporanea…..omissis…….non esisterebbero più, tra cultura e politica, le strette relazioni di un tempo.”
Ma le strette relazioni di un tempo non erano in pratica tese tutto al rosso di Madre Russia soprattutto in Italia? Si era allora accolti nei salotti della cultura solo se si era di sinistra, solo se si faceva professione di fede al rosso moscovita, sola se, magari n piazza si issava la bandiera con la falce e martello. Quella cultura era a senso unico, senza alternative, poiché chi non condivideva quella fede, non già quelle idee, era   ristretto nell’inferno “fascista”. E così fu, tanto per citare solo alcuni esempi emarginati,almeno in Italia, scrittori come John Ronald Reuel Tolkien,quello del Signore degli anelli, e Ezra Weston Loomis Pound, dai signori dell’intelletto. Invero (!) credo che la cultura sia stata sempre, anche nei millenni passati al servizio della politica e non viceversa, a mò di giullare o paggetto di corte a sostenere le tesi e le idee di quel potente, più che di quelle idee.
Solo nell’ultimo secolo, forse, la politica ha coinvolto gli intellettuali con quegli ideali che con la caduta del Muro si sono dimostrati alla fine senza fondamento, mestamente vacui.
La politica oggigiorno, come dimostra la nostra, ma anche quella mondiale, non ha intellettuali al seguito, poiché è politica dei bisogni, è politica delle necessità sociali, ma anche di guerre fratricide tra clan. Barack Hussein Obama, Nicolas Sarközy de Nagy-Bocsa, lo stesso Fidel Castro e perché no Silvio Berlusconi, non hanno al loro seguito intellettuali di riferimento.
In giro quei pochi intellettuali sprecano, come suol dirsi, acqua e sapone nell’esporre le proprie idee i propri punti di vista, che alla fine non fanno, audience……il che in un mondo mediatico,  li tiene persino fuori dalla realtà, lasciati in balia dei propri pensieri. Se e quando la politica dovesse ritrovare, non solo problemi da risolvere, ma anche ideali cui indirizzare la società mondiale, forse solo allora il pensiero alto potrebbe avere patria.

Geppino Presta

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