Ricordando Antonio Micco, l\’ultimo romantico

Un personaggio popolare per molti, un compositore e musicista per tutti, poiché egli ha segnato la nostra giovinezza con i suoi brani colti e umani,con il suo mondo poetico popolato di sogni e con la sua intelligenza e sincerità.-"Ho bisogno di continue emozioni", "Cuore di pietra", "A furastera", "Napule ‘na bella guagliona","Era poco più di una bambina"; pronunciate anche uno solo di questi titoli e scoprirete che tanti rispondono: Antonio Micco – 5 anni fa scomparve Antonio Micco, figlio di quel maestro di nome Vittorio del quale ho già avuto modo di parlare,tessendone le lodi, allorquando ho ripercorso le varie tappe della musica a Benevento — Ebbene, Antonio fin da piccolino rubava l’arte (chitarra) al padre, che non voleva che si avviasse sulla strada della musica. " Pensa a studiare, e poi…Forse non sai che i musicisti finiscono tutti in miseria? Vuoi un avvenire sicuro? Allora pensa a studiare!"
Ma si sa l’arte, la passione alligna nel sangue: " Talis pater talis filius."
E così Micco si diede allo studio della chitarra.
Erano gli anni ‘ 50 è già si affacciavano i favolosi anni ’60, e il " nostro " chitarrista mise su il complesso " Stregoni ", successivamente i " Diabolici " con i quali visse più di una stagione felice.
" Cielo grigio su/ Foglie gialle giù/ Cerco un po’ di blu/ dove il blu non c’è/ sento solo freddo fuori e dentro me/ ti sogno California/ e un giorno io verrò…"
Erano i tempi dei contestatori e dei capelloni e Antonio, per rimanere in tema, propose ai suoi complessi le composizioni: " Non siamo come dicono ", " Non ci condannate ".
La contestazione ebbe poi fine, ma il chitarrista — compositore continuò con i romantici: "Marinaro ", "Giustina ", " Se ci stai " con la sua rara sensibilità interpretò i pensieri del suo mondo, il tutto fatto con arrangiamenti e sonorità estremamente efficaci. E non dimentico dei saggi consigli di papà Vittorio, si laureò in legge a pieni voti. " Un avvocato prestato alla musica" — disse qualcuno allora — Non soltanto alla musica, direi, ma alla poesia, alla pittura e al giornalismo.
Ma nonostante ciò, il mio amico è stato un quasi timido, credetemi, semplice e schivo alle passerelle. Non amava mettersi in vetrina. Il grande merito e la grande astuzia di Antonio Micco furono quelli di aver compreso che, in mezzo a tutte le innovazioni che travagliavano la musica degli ultimi anni, sarebbe sempre rimasto un posto vacante e sicuro per l’intramontabile canzone romantica.
E così compose: "Quando tu", "è un amore fantastico ", dal CD di Arturo e Stefania Pagano, con gli arrangiamenti di Pasquale Faggiano, ex di Pino Daniele e accompagnati dal mitico sax di Gerry Popolo.
Con le sue composizioni molti giovani talenti della nostra città parteciparono a tantissime manifestazioni canore di interesse nazionale. Con " Ho bisogno di continue emozioni ", brano arrangiato dal maestro Pino Salzano , la brava Stefania Pagano partecipò a "Passaporto per Sanremo", portandosi al secondo posto.
L’anno precedente era stata la volta di Simon Sarti che aveva trionfato con " Ritorno a Ischia"; fu poi la volta di Arturo Vernillo con "Domenica è finita" premiata fuori concorso quale brano più interessante e nuovo. Il giovanissimo Luca Passariello partecipò con il brano di Micco "Cuore di pietra", alla prima Edizione del " Bengio Festival ", classificandosi al terzo posto ex — aequo.
La perla fu, tuttavia, la partecipazione al " XXI Festival della Canzone Napoletana" con Grazyna, la cantante polacca, che presentò "‘A furastera ", il brano più bello di tutta la manifestazione, come ebbe a dire pubblicamente dal palcoscenico Mario Merola per la cronaca si classificò al secondo posto assoluto a Castrocaro, poi partecipò, sempre con Luca Passariello, con il brano
" Come un’ombra ", che si classificò al settimo posto.
Le soddisfazioni migliori, tuttavia, Antonio Micco le ricevette quando collaborò con Mimmo Di Francia, autore della suggestiva e significativa produzione di Peppino Di Capri: "Champagne", " Malatia ", "Ammore scombinato ", "E’ sera ", ….
Egli lo elogiò spronandolo a continuare, vista la vena poetica.
A questo punto l’intervista con il maestro Micco sembrava ormai conclusa —dopo un lungo silenzio, quasi liberandosi riprese: "Enrico,amico mio, quanti brani mi sono stati arrangiati dal grande scomparso Pino Salzano, che intuì per primo l’originalità e la freschezza sia nei testi che nella melodia… Quello che in particolare mi piaceva dei suoi arrangiamenti erano le trovate armoniche spiazzanti. "
Visitando tutta la sua produzione si avverte, chiaramente che Antonio Micco è stato il compositore delle glorie e delle sconfitte della nostra generazione.
" Cielo grigio su/ foglie gialle giù/cerco un po’ di blu/dove il blu non c’è/Sento solo freddo/fuori e dentro me/Ti sogno California/e un giorno io verrò…"

Enrico Salzano

* Omaggio al maestro Antonio Micco

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