RIFIUTI: STOP IMPIANTO ACERRA, BONAVITACOLA A BENEVENTO ‘SANNIO DARA’ CONTRIBUTO’. VIDEO

“La riunione ha avuto ad oggetto come rilanciare il ciclo dei rifiuti in provincia di Benevento che significa mettere in fila una serie di cose: primo riaprire lo Stir di Casalduni, secondo determinare condizioni di ripresa occupazionale per i dipendenti della Samte. In questo contesto il Sannio è chiamato a dare un contributo per fronteggiare il fermo del termovalorizzatore di Acerra. Il contributo riguarderà il deposito temporaneo, per due o tre mesi, di un quantitativo di rifiuti non superiore a 12mila tonnellate che è la metà del quantitativo che la provincia sannita ha dovuto conferire, in un anno di chiusura dello Stir di Casalduni, in altri territori della regione. Una ragionevole collaborazione tra le istituzioni”. Lo ha dichiarato il vice presidente e assessore all’Ambiente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, oggi pomeriggio a margine di una riunione che si è tenuta presso la prefettura di Benevento per confermare e sigillare gli accordi presi l’altro giorno a Napoli, durante la conferenza di servizi, in tema rifiuti. Nel Sannio, a fronte delle 20mila tonnellate di ecoballe previste ne arriveranno 12mila e saranno posizionate presso lo Stir di Casalduni. In cambio, la Provincia ha chiesto di affrontare la questione delle discariche post mortem e dei relativi costi che sono a carico solo dei cittadini del Sannio e non, come prevede la legge sulla perequazione, tra tutti quelli della Campania. Altra richiesta è stata la rimozione delle ecoballe dal sito di Toppa Infuocata a Fragneto Monforte e una tariffa unica per i comuni che conferiscono presso gli Stir al fine di calmierare i prezzi. Inoltre, per risolvere la questione dei 41 lavoratori Samte, società della Provincia che gestisce il ciclo rifiuti nel Sannio, a rischio licenziamento la Rocca ha chiesto di affidare una grossa commessa di lavoro alla partecipata. “La Sapna – ha spiegato Bonavitacola – affiderà alla Samte un servizio intermedio che è quello di stoccaggio, del deposito temporaneo, della vigilanza di questo quantitativo di rifiuti riconoscendo un corrispettivo economico. Naturalmente si tratta di una soluzione tampone, la via maestra è di riaprire lo Stir”. A questo proposito il 4 settembre a Roma si terrà un incontro per affrontare il nodo della cassa integrazione scaduta. “Abbiamo chiesto a Bonavitacola – ha aggiunto il presidente della provincia, Antonio Di Maria – di convocare le varie società provinciali per cercare di avere una tariffa unica di conferimento presso gli Stir. Anche in questo senso abbiamo ricevuto ampie garanzie, così come per la rimozione delle ecoballe dalla località Toppa Infuocata di Fragneto Monforte”.

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