Senato senza maggioranza, boom di Grillo Bersani in testa alla Camera, ma Pdl incalza

 Gli istituti di rilevazione fotografano infatti la possibilità di un risultato elettorale in grado di garantire la governabilità con una vittoria del centrosinistra sia alla Camera che al Senato. Ma già dalle prime proiezioni lo scenario cambia: il centrodestra è in testa al Senato con il 31%, seguito dal centrosinistra al 29,5% e dal Movimento 5 Stelle al 26%. Poi, di ora in ora, le proiezioni e i dati dello scrutinio reale, hanno ‘freddato’ le attese di veder uscire dalle urne una maggioranza in grado di governare il paese, convergendo sullo stesso risultato. Ancora provvisorio ma che l’Istituto Ipr per Mediaset ha già letto non in grado di far conquistare a nessuna delle coalizione quella quota di 158 seggi necessari per la maggioranza al Senato. Leggendo i numeri e la loro progressione nel corso del pomeriggio, si è confermato un testa a testa tra le due coalizioni dell’ex bipolarismo, con il centrosinistra dato tra un 31 ed un 31,9% al Senato e tra il 29,2 ed il 30,5 alla Camera ed il centrodestra tra il 29,7 ed il 31,6 per cento al Senato e in un range 28,1-28,2 a Montecitorio. E con il Movimento cinque Stelle che si attesta primo partito (sparentato da qualsiasi coalizione) in entrambe le Camere con una percentuale di voti che a palazzo Madama è intorno al 24% sia secondo le ultime proiezioni, sia in base alle oltre 52 mila (su un totale di più di 60 mila) sezioni scrutinate finora dal Viminale. E registra una performance migliore alla Camera dove è indicato tra il 25,5% ed il 26,1%. Per il Professore e la sua Scelta Civica apparentata con Fli e Udc alla Camera, si profila un ingresso a Montecitorio – sempre secondo le prime proiezioni e scrutini – con una percentuale tra il 10 e l’11% mentre al Senato la sua Lista viaggia tra il 9 ed il 9,5%.

SENATO IN’SALSA GRECA’, PDL AVANTI MA E’ INGOVERNABILITA’
GRILLO STRAVINCE, PD E BERLUSCONI NON SUPERANO SOGLIA 158 SEGGI

La maggioranza al Senato non c’é. Palazzo Madama esce da queste elezioni in salsa greca: ingovernabile, ingestibile, salvo accordi a sorpresa. Grillo stravince rispetto alle aspettative ma non raggiunge la fatidica quota 158, così come Pd-Sel e Pdl-Lega: almeno al momento dello scrutinio di 44.289 sezioni su 60.431 Sempre secondo questo dato parziale l’alleanza ipotizzabile tra Pd(28.07%) e Sel(2,99%), e la lista Monti (9,18%) arriva ad un inutilizzabile 40.24%. Le uniche varianti possibili, cifre alla mano e sempre secondo dati non ancora definitivi, in grado di superare la soglia utile prevedono o una alleanza tra Pd-Sel e Beppe Grillo o l’intesa tra Pdl-Lega e M5s. Si tratta di alleanze solo ipotizzabili e, stasera, altamente improbabili. Come risulta improbabile l’ipotesi di larghe intese, almeno in base alle prime dichiarazioni di Beppe Grillo e alle convinzioni di Silvio Berlusconi I seggi, secondo i conteggi aggiornati alle 20.30, potrebbero essere attribuiti così: 110-130 per il centrosinistra; 104-124 per il centrodestra; 40-60 per il Movimento 5 Stelle; 8-18 Per Scelta Civica con Monti. Altre proiezioni,come quelle di Piepoli, disegnano altre cifre ma con un identico risultato finale. Infatti al Pd andrebbero 95 senatori, 93 al Pdl, 63 a M5S, 20 alla lista Monti,18 alla Lega Nord, 9 a Sel e 2 a Fratelli d’Italia. Insomma la conferma che il Senato, che a norma di Costituzione,potrebbe anche essere sciolto indipendentemente dalla Camera, non ha ad ora alcuna possibilità di esprimere una maggioranza credibile e che la parola "ingovernabilità" è l’unica cosa certa.
fonte ansa

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