SINDACO PEPE DA GIP, CHIESTA REVOCA ARRESTI. FORSE DOMANI CONCLUSIONE INTERROGATORI, POI FASCICOLI A NAPOLI

Nell’indagine dei pubblici ministeri, Alessandro Cimmino e Maurizio Giordano, durata circa un anno, sono indagate 35 persone, ma solo per 23 è stato adottato il provvedimento dell’arresto: in carcere quattro indagati, ai domiciliari i rimanenti. Coinvolti nell’inchiesta, come è noto, anche l’ex guardasigilli, Clemente Mastella, indagato, e la moglie Sandra, presidente del consiglio regionale, agli arresti domiciliari. Oggi è stato interrogato dal Gip e dai due sostituti il sindaco di Benevento, Fausto Pepe. Ai magistrati, ha spiegato il difensore, avvocato Vittorio Fucci, il sindaco del capoluogo sannita “ha chiarito la propria posizione, in maniera chiara ed inequivocabile”. “Al termine dell’interrogatorio, durato circa tre ore – ha aggiunto l’avvocato – ho chiesto al gip la revoca della misura cautelare, per la insussistenza dei gravi indizi che hanno prodotto la misura stessa. I magistrati, anche sulla base delle dichiarazioni spontanee rese dal sindaco, lo hanno sollecitato a produrre documentazione a conforto, che l’ing. Pepe, si è impegnato a fornire nella giornata di domani. Il Gip si è riservato – ha concluso il penalista – all’esito dell’esame degli stessi, il pronunciamento sulla revoca della misura cautelare”. L’ordinanza dei giudici di S.Maria Capua Vetere – ha ancora spiegato il penalista – riguarda fatti che sono del tutto estranei alla sua funzione di sindaco, ma si riferiscono all’attività di ingegnere che lui avrebbe esercitato in relazione ad una gara per lavori di progettazione in provincia di Matera, ovvero in altra regione e nell’esclusiva sua funzione di libero e privato professionista. Le contestazioni dei magistrati si riferiscono ad una presunta condotta di istigazione ad una turbativa d’asta in relazione alla partecipazione ad un’Associazione Temporanea di Professionisti (ATP) per un lavoro di progettazione realizzato in provincia di Matera. Nell’ordinanza del gip che ha disposto gli arresti per diversi reati attributi soprattutto ad amministratori e tecnici dell’Udeur, vengono riportati anche i colloqui telefonici intercettati dai carabinieri, intercorsi tra Carlo Camilleri, consuocero dei coniugi Mastella, uno dei quattro destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ed un suo collaboratore di studio, relativamente alla presunta “turbativa della gara” indetta dalla provincia di Matera per la progettazione di una strada. I giudici hanno già interrogato, fatta eccezione per Carlo Camilleri, ancora in precarie condizioni di salute, gli esponenti di rilievo coinvolti nell’inchiesta, tra cui gli assessori regionali, Luigi Nocera e Andrea Abbamonte, il capogruppo dell’Udeur al consiglio regionale, Fernando Errico, il consigliere regionale, Nicola Ferraro, il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, l’ex segretario generale del Tar della Campania, Vincenzo Lucariello, da alcuni anni difensore civico del consiglio regionale, ancora in carcere insieme con l’ingegnere Antonio Scocca ed il docente universitario Domenico Pianese. Conclusi gli interrogatori i fascicoli saranno trasmessi a Napoli, in seguito alla dichiarazione di incompetenza territoriale fatta dal gip.(ANSA).

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