Santamaria sulla revoca dell’assessore De Toma

La vicenda dell’assessore De Toma , sottolinea il consigliere dell’UDC, è l’emblema di quanto la politica possa scadere e deteriorarsi. Se ci si ferma una attimo a riflettere su quanto accaduto, evitando anche in questa circostanza di continuare lo stupido gioco delle parti, si possono trarre una serie di insegnamenti. Il primo riguarda al modo in cui si affrontano le battaglie e le questioni politiche. Se si da sempre spazio alle posizioni estremiste e massimaliste prima o poi si finisce per sbattere. In questo senso, quindi, sia chi è in maggioranza sia chi è in minoranza, ha il dovere di avvicinarsi in modo sereno e moderato alle questioni che emergono, anche per non ritrovarsi un giorno a doversi pentire per le posizioni espresse. Questo è quello che sta accadendo oggi agli uomini che sono al governo e che un tempo all’opposizione hanno seguito le posizioni più estreme della coalizione di centrosinistra. E’ chiaro che oggi, all’impatto con i problemi veri della città, le contraddizione rischiano di emergere tutte. E’ evidente che il sindaco, per come erano evolute le cose, non aveva altra strada che revocare l’assessore De Toma. Come si fa a tenersi come collaboratore chi affermato, con molta leggerezza, di non aver partecipato alla giunta che ha votato la delibera n° 150 in quanto la riteneva illegittima e perché intendeva dare ascolto alle voce sane e pulite della città? Mi chiedo e chiedo: come faceva lo stesso De Toma a continuare la sua esperienza senza un naturale imbarazzo di convivenza? Certo che un altro imbarazzo dal quale deve uscire il sindaco oggi è anche la vicenda dell’altro assessore Medici sospesosi dalle attività di giunta. Se la coerenza ha un valore, per Santamaria,anche in questo caso, la strada è obbligataIl Consigliere comunale dell’UDC conclude sottolineando che lo spettacolo dato dalla classe dirigente politica cittadina, su questa ed altre vicende, non è sicuramente esaltante.

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