Città Spettacolo

Ancor più arduo e incomprensibile risulta essere l’eventuale progetto culturale che dovrebbe portare l’attuale amministrazione alla scelta del direttore artistico.Si è passati, infatti, con grande disinvoltura, da Andò a Proietti, passando per Vincenzo Cerami e Pippo Baudo, e oggi si discute tra i partiti se sia meglio Moscato o Guerritore.Lascia davvero perplessi l’incapacità di comprendere che ognuno dei nominativi segnalati, rappresenta un modo diverso di intendere lo spettacolo e l’arte e, dunque, un approccio totalmente diversificato in termini di scelte e di proposte.Non esiste, quindi, nessuna strategia in merito, bensì ci si affanna a trovare esclusivamente un nome facendo correre al Festival il serio rischio di perdere un’identità faticosamente conquistata negli anni.Da Gregoretti a Cappuccio, infatti, le varie amministrazioni che si sono succedute hanno sempre avuto la capacità di scegliere in funzione di un ragionamento, giusto o sbagliato che fosse. Oggi, invece, si assiste stupiti a un dibattito tra partiti che, anche nel settore culturale, vorrebbero imporre logiche di appartenenza che non farebbero altro che stoppare il graduale processo di crescita che l’evento ha avuto negli anni, divenendo punto di riferimento nel panorama teatrale nazionale e internazionale. Se anche questo appuntamento dovesse trasformarsi in un contenitore “senz’anima” sarebbe l’ennesima sconfitta per la nostra città e per la cultura che essa rappresenta. Bene farebbero gli artisti e i cittadini più sensibili all’argomento a prendere atto di quanto accade e a far sentire la propria libera opinione per salvaguardare un lavoro che, con la collaborazione di tutti, è stato portato avanti negli anni tra difficoltà, sacrifici e polemiche ma anche con indimenticabili emozioni e gratificazioni condivise. I consiglieri comunali Nicola Boccalone, Antonio Capuano, Sandro D’Alessandro, Ettore Martini, Nazzareno Orlando e Fernando Petrucciano

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