SI A “PASS TRA REGIONI”, NO A TAMPONI SALIVARI PER INGRESSO SCUOLE, RISTORANTI, CINEMA E TEATRI

Sì a un pass per regolare gli spostamenti, no ai tamponi salivari per l’ingresso in scuole o ristoranti, cinema e teatri. Il numero uno dei virologi italiani Arnaldo Caruso, presidente della Siv-Isv (Società italiana di virologia), ha commentato in un’intervista all’Adnkronos Salute due delle proposte sul tavolo in queste ore in cui si programmano le riaperture, con allentamenti su più fronti delle misure anti-Covid. “Il pass mi sembra una buona cosa – ha affermato – in un momento in cui siamo ancora in una situazione emergenziale perché il virus resta con noi, anche se sta perdendo potenza per l’andamento stagionale che abbiamo confermato con le osservazioni di questi ultimi giorni”, ha sottolineato l’esperto, ordinario di microbiologia e microbiologia clinica all’università degli Studi di Brescia e direttore del Laboratorio di microbiologia dell’Asst Spedali Civili. “Almeno in questo prossimo periodo estivo è bene che il movimento delle persone sia in qualche modo regolamentato da un strumento ad hoc. Poi, una volta messa in sicurezza la popolazione con la vaccinazione, ovviamente questi pass andranno rivisti in base alle necessità contingenti” ha osservato. Quanto invece al tampone salivare, secondo Caruso “farlo a tappeto avrebbe costi troppo alti per la società, mentre fatto a campione servirebbe a poco”. Se la decisione politica, la “scelta ragionata”, è quella di riaprire, “allora ritengo sia giusto farlo dal punto di vista pratico osservando tutte le precauzioni necessarie e raccomandate. L’essenziale è rispettare le norme di sicurezza, garanzia di meno spese per tutti, di meno burocrazia. E’ cruciale che ognuno di noi stia attento a comportarsi bene, e che tutti i locali e tutte le attività mettano in atto le disposizioni previste”, ha concluso.

Il pass o certificato vaccinale per permettere di nuovo gli spostamenti tra le Regioni “si può fare perché chi è stato vaccinato, chi ha avuto la malattia o chi è negativo al tampone, ha sicuramente un rischio basso di essere portatore del Covid, ma sarei cauto – ha detto all’Adnkronos Salute Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma – Secondo un recentissimo studio pubblicato su ‘Lancet’ il 10% di chi ha avuto la malattia può andare incontro ad una reinfezione. E questo può essere un rischio”.

Quella del pass per gli spostamenti o l’accesso a certe attività “è un’idea che può andare quando tutti hanno potuto vaccinarsi” contro il coronavirus, ha rimarcato il farmacologo Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri. “In questa fase invece è discriminatorio, anche perché aver fatto il vaccino non è certo uguale ad avere solo un tampone negativo. E’ come privilegiare chi ha avuto la fortuna” di fare l’iniezione scudo “rispetto ad altri, non è molto equo” ha sottolineato. Questo progetto è “prematuro. E’ qualcosa che si può mettere in atto quando tutti saranno vaccinati e allora non ce ne sarà probabilmente più bisogno”, ha detto all’Adnkronos Salute. Ora, per l’esperto, c’è solo una cosa da fare: “Cerchiamo di vaccinare tutti. Dopo discutiamo del resto”.

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