Scuola, sociologo Ricolfi: “Dad favorisce disuguaglianze? Vero, ma c’erano già prima”

Roma, 11 gen. (Adnkronos) – “Il Governo dice di voler proteggere la scuola, e che per farlo la tiene aperta. Ma se davvero avesse voluto proteggere la scuola, avrebbe usato gli 11 mesi a sua disposizione per varare interventi strutturali: più aule, più personale insegnante, più sorveglianza sanitaria, meno affollamento sui mezzi pubblici, ma soprattutto ventilazione meccanica controllata”. Non usa mezzi termini il sociologo Luca Ricolfi, autore di ‘Il danno scolastico. La scuola progressista come macchina della disuguaglianza’, scritto con Paola Mastrocola prima del covid ma pubblicato l’anno scorso, intervenendo con l’Adnkronos sulla scelta dell’Esecutivo a mantenere le scuole aperte poiché la didattica a distanza provoca diseguaglianze. “E’ vero come dice Draghi che l’aumento delle diseguaglianze è stato favorito dalla Dad – rileva – ma non si può non osservare che le diseguaglianze c’erano già prima, ed erano state enormemente agevolate da 50 anni di abbassamento degli standard”.

“Nel libro – spiega – dimostriamo che un fattore cruciale che alimenta le diseguaglianze sociali è l’abbassamento della qualità dell’istruzione. Abbassamento che danneggia più i poveri che i ricchi, ed è stato provocato proprio dalle riforme che si proponevano di democratizzare la scuola. E’ già un anno – ricorda Ricolfi – che sia gli studiosi sia l’opposizione parlamentare chiedono un intervento cruciale come la ventilazione meccanica ma il Governo ha deciso di ignorare ogni proposta che andasse in questa direzione. Questa, insieme ai ritardi della campagna vaccinale, è la ragione fondamentale per cui le scuole oggi non sono sicure”.

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